venerdì 18 novembre 2011

Intervallo

Milano. 17 novembre 2011. Esco dall'ufficio con un pensiero fisso. Correre.

Si sta tornando a fare sul serio. Settimana scorsa 53 km. Questa settimana se ne corrono altri 50. Torna la voglia. Torna la fame di asfalto. Tornano soprattutto le cene in cui posso mangiare QUALSIASI cosa. QUALSIASI cosa.

E' una gioia immensa e voglio condividerla. Chiamo Carletto.

A Milano la temperatura è prossima allo zero. La nebbia entra nei polmoni e negli occhi. Scalpito per uscire, chi non scalpiterebbe?

"Carlè, come stai?"
"Ben.." "vieni a correre?" lo interrompo
"..."
"..."
"OK!"

Vado a prenderlo sotto casa. Mi apre Filippo, il gatto più pacioso del mondo.

"Dove andiamo?" chiede Carletto
"Portami dove vuoi, conosci tu questa zona." E il resto di Milano, penso.

D'un tratto torniamo indietro di 4 mesi. Era il 14 luglio quando Carletto ci guidava per le strade di Milano verso la vittoria. Lo seguivo con ammirazione. Destra, sinistra, destra, sinistra, arrivati.

Non mi dice dove andiamo. C'è solo la nebbia intorno. Destra, sinistra, destra.

"Sai dove siamo?" Chiede.
Non ne ho la più pallida idea, penso.
"Non ne ho la più pallida idea." Rispondo.

Sinistra, destra, sinistra. Lui sa dove stiamo andando.

La Cattedrale. La Scala. Un muro di cemento armato alto 70 metri. Fende la nebbia, d'un tratto. Come sporgesse dal vuoto. Un brivido, e non è freddo. Una vampata di calore, e non sono i fagioli del pranzo.

E' lì. Davanti a noi. Coperto dalla nebbia. Lo Stadio. Il Meazza. San Siro. Lui. L'arena della Beneamata. Di tanto in tanto utilizzato anche da quegli altri.

Vorrei fermarmi. Aspettare l'alba. Aspettare lì e ammirare ogni istante di nebbia muoversi tra le possenti colonne di San Siro.
Fa troppo freddo per fermarsi. Ripartiamo.


"Allora, quand'è che scriviamo il pezzo sui post di CorriereGazzetta?"
"Presto, presto."


martedì 15 novembre 2011

12.11.11 Una giornata storica

Precisiamo. Una giornata storica per l'Italia e per il mondo.


(nella foto: la celebrazione subliminale della Gazzetta)

Una giornata storica. Lo sono tutte quelle in cui corrono i Podisti da Marte. Siamo partiti da Via Dante, perché in Piazza Castello montavano un palco. Per festeggiare cosa non si è capito.

Sabato 12 novembre 2011. L'appuntamento era alle 9, ma si parte alle 9.30. Per questo motivo sia io sia Carletto arriviamo trafelati alle 9.25. Carletto ha già indosso una delle sue maglie presudate. La prima corsa dopo un mese e mezzo. Il ritorno al fiatone, all'acido lattico e all'endorfina.

Per chi ancora non conoscesse i Podisti da Marte... quella è la porta. Sul serio, come fate a non conoscerli?!? Su Piovono Runners se n'è parlato più volte. Questi i post: http://piovonorunners.blogspot.com/search/label/Podisti da Marte

I racconti delle ultime missioni alle quali abbiamo partecipato sono qui e qui.

Dicevo. Arriviamo trafelati alle 9.25. Si correva per l'ICEI, l'Istituto Cooperazione Economica Internazionale. Eravamo inseriti in un progetto più ampio chiamato SerendipItalia. L'obbiettivo del progetto è di promuovere lo scambio culturale tra lo Sri Lanka e l'Italia e di sostenere lo sviluppo locale in Sri Lanka attraverso la creazione e la crescita di micro e piccole imprese. Il tutto coinvolgendo la comunità srilankese in Lombardia.

Sia chiaro, i Podisti da Marte corrono sempre per un motivo giusto. Mica sono dei minchioni qualsiasi.

Si correva vestiti da cuochi.

(photobombing con padella)

Entrambi i Piovono Runners presenti (Carletto e io, perché Cristiano e Nizza persistono a latitare!!) si erano travestiti benissimo.

Io mi ero travestito da single che torna a casa alle 21 dal lavoro e si prepara due uova strapazzate. Travestimento geniale per una serie di ragioni: non sono single; di solito non preparo uova strapazzate, ma all'occhio di bue o in camicia; non torno a casa alle 21 ma alle 22. Insomma, così travestito ero pressocché irriconoscibile. In più avevo con me frusta e padella. Una specie di Indiana Jones con le scarpe da corsa.

(nella foto: mentre mi accingo a frustare l'uovo)
Anche Carletto era travestito. Si era travestito da chef televisivo che corre per la prima volta dopo un mese e mezzo. Uno stile più sobrio si può dire. Niente grembiuli, niente padelle. Non avreste detto che fosse vestito da cuoco. Un travestimento doppio: un cuoco che non sembra un cuoco. Grandioso!!

(nella foto: il Gordon Ramsey della corsa)
Il copione è quello tipico delle missioni marziane. Si urla, si fischia, si corre, si salta. E si distribuiscono fiori.

(lo charme di Valerio: o ti pigli il fiore o ti padello)
Insolitamente non corriamo attorno a giapponesi. Che i marziani siano diventati troppo presenili?

Le prossime missioni si correranno a Genova il 19 aprile e a Milano il 15 dicembre. Sarò a Genova e riferirò. Per ragioni che i lettori di Piovono Runners conoscono non potrò correre a Milano. Ma confido in una piovente rappresentanza. Carletto, Cristiano, Nizza?

(nella foto: che spettacolo)

p.s.
Presto ci saranno novità. Ancora più presto un commento volante al post del giorno. E alla risposta del post del giorno.