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venerdì 28 gennaio 2011
La compagnia del Castello
Donne nude che regalano soldi
giovedì 27 gennaio 2011
IL GUANTO
Oggi sono totalmente a pezzi. Sono un pò di notti che dormo poco e male, e in più martedì, causa demi-kickoff aziendale non sono nemmeno riuscito a fare i compiti a casa. La giustificazione che ho presentato a lei non ha sortito il perdono sperato e mi ha punito. Me la vedo lì che con in mano, sempre che abbia le mani, una mia caricatura di pezza, sadicamente inserisce un ferro da maglia nel ginocchio. Perchè è questo quello che oggi sento.E allora inizia a vacillare la volontà, perchè gli occhi si chiudono, perchè il ginocchio duole e zoppico e perchè l’unico desiderio è quello di arrivare a casa e spaparanzarmi sul divano.
Poi la persona a cui hai lanciato il guanto di sfida, ecco il significato del titolo, scrive che oggi, si proprio oggi, ha fatto le temibili ripetute. Poteva non farle e nessuno di noi lo avrebbe mai scoperto, e allora ti carichi, capisci che non puoi farti fermare da un paio di nottatacce o da una cavolo di punizione vodoo, e allora decidi che arrivato a casa farai un ultimo sforzo per onorare il guanto, il blog e sopratutto i tuoi compari che di sforzi ne fanno decisamente più di te.
Repetita iuvant, merda juvent (us)
Oggi ho fatto le ripetute. Le ripetute sono l’equivalente podistico dello stirare le camicie. La peggiore delle rotture di palle. Con la differenza che nemmeno pagando le puoi far fare a qualcun altro al posto tuo. Ma se non le fai, arrivi alla gara stropicciato e non fai bella figura.
Sono l’unico del gruppo Piovono Runners a praticare questo rituale. Nizza è giustamente in una fase precognitiva della corsa, in cui questa cosa non gli viene richiesta. Paragonandolo ad un momento della crescita, è nel periodo bambino-che-guarda-i-Teletubbies: della corsa può apprezzare il movimento e i colori, senza doversi preoccupare troppo della trama. A stirare ci pensa la mamma.
Carlo, al contrario, è in fase tardoadolescenziale a cavallo tra il post grunge e un certo immaginario alla Valerio Mastandrea: la mamma gli ha già spiegato che le camicie deve stirarsele da solo ma lui le ha risposto che non gli servono, che preferisce le magliette sgualcite e con le pieghe, per scelta. In realtà è perché non ha voglia.
Ce la posso fare anche stavolta.
De rannorum natura
è tornato l'Anonimo e noi lo pubblichiamo..
Se ti svegli alle 6 del mattino, sei un pirla. Questo per lo meno pensavo fino alle 6 del mattino di domenica, quando, per l’ansia da prestazione (altrui) mi sono svegliato. E non mi sono sentito affatto un pirla.
Il loro viaggio cominciava alle 7. Dalle 6 alle 7, che fare? La risposta è affiorata inaspettata, un po’ come capitava a Proust con il profumo delle madeleine, quando ormai mi ero rassegnato a passare un’ora a mangiarmi le unghie: Sky, Intrattenimento, Sky 24, Meteo 24!
Potevo sentirmi parte del loro viaggio, controllando località per località le condizioni climatiche e le temperature previste per la giornata… Fino ad arrivare a San Gaudenzio.
Ed eccoli lì, quei maledettissimi, pochissimi gradi (e per di più sotto lo 0). Scoraggeranno Aldo e Drugo? Faranno loro paura? O invece saranno d’aiuto per affrontare i 21 km che li attendono?
Ebbene sì, li ho seguiti, li seguo. Loro non lo sanno, ma sono la loro ombra. Non corro, no, però ho una Flying Machines, un po’ come quella di Dastardly e Muttley (La corsa più pazza del mondo), e non mi perdo neanche una gara, neanche un allenamento. E, grazie al dono dell’ubiquità, mi son goduto anche il battesimo di Nizza.
A quel punto ho inchiodato con la mia FM e ho deciso di metter la retro, per controllare come stesse andando il nostro Carletto… Corri Forrest, corri! Felice, felicissimo, seppur distrutto, della prova che stava effettuando. Si gongolava al saluto e agli applausi degli incitatori e aveva uno sguardo che era un misto di ironia e rassegnazione. Ma non una rassegnazione negativa, anzi. Lui era contento così, per oggi. Ed io con lui.
mercoledì 26 gennaio 2011
La pomata e l'amaro
Il cerottone al cortisone è autoadesivo. Nel senso che autoaderisce a se stesso nel giro di pochi istanti, consumando tutta la potenza adesiva che ha e rendendo inutile qualsiasi tentativo di applicarlo alla zona interessata. Il fatto che la zona interessata sia moderatamente pelosa non aiuta. Ho sbrogliato la delicatissima questione girando dello scotch intorno.
Che tutto ciò si sia risolto nel cerottone che, maligno, usciva da sotto l'orlo dei pantaloni mentre parlavo con un collega, è aspetto del tutto marginale.
La terapia d'urto ha previsto abbondanti massaggi alle articolazioni con le varie pomate a seconda dei momenti della giornata, regolare applicazione degli infidi cerottoni, una Tachipirina tutte le sere, e le bombe proteiche di Cristiano tutte le mattine. E il Moment? Il Moment non c'entra una beata mazza, ma quel giorno avevo mal di testa.
Martedì riuscivo a deambulare con discreta efficacia da una stanza all'altra dello Studio. I gradini delle scale mi davano ancora qualche problema, ma la terapia stava funzionando. Più o meno verso le sette di ieri sera ho fatto la prova scalino. Sono riuscito sia a salire sia a scendere le scale senza troppi tentennamenti. Ho quindi deciso di cavalcare l'onda e programmato che questa mattina avrei corso di nuovo.
Ore sette meno dieci sono uscito di casa. Sono passato sotto casa della collega Runner in erba, e insieme siamo andati a fare il giro dell'Ippodromo. Ero un po' tanto preoccupato di tutti i segnali che mi mandavano le gambe, ma alla fine sette chilometri sono finiti alle spalle. E adesso cammino ancora!
Se stasera supero di nuovo la prova scale, domani mattina vado a fare un giro al Monte Stella con Agnese. Agnese è una Runner che ha corso svariate competizioni e che, impietosita dai miei racconti, ha magnanimamente acconsentito a perdere del tempo per fare qualche allenamento con me.
La scelta del giorno, giovedì, rivela professionalità. Come Nizza ha ben spiegato, per allenarsi 3 volte a settimana e mettere il lungo la domenica, i giorni migliori in settimana sono martedì e giovedì. Due giorni di riposo prima del lungo e un giorno di riposo tra un allenamento e l'altro. Efficace e razionale divisione del tempo
Da solo non ci sarei mai arrivato.