lunedì 13 giugno 2011

Una grande vittoria per il Paese

Degna di essere menzionata nella Gazzetta dello Sport di oggi 13 giugno 2011. A pagina 53. La mia vittoria nella gara di retrorunning.

Ero a Bassano del Grappa questo fine settimana. Per correre (Gazzetta Run da 10 km e Passeggiata di Sant'Eusebio da 20 km), per votare e soprattutto per mangiare.

La corsa.
Il tallone mi da ancora tormento. Bassano però è troppo bella per rinunciare a una corsa in centro. E tra i colli.

Sono carico per la 10 km, sabato pomeriggio, quando l'annunciatore chiede ai podisti in attesa del via se vogliono cimentarsi nella retrorunning. 60 metri di corsa all'indietro. Per un abituato a chiudere le maratone all'indietro, 60 metri fanno ridere. Ah ah.

Mi presento alla partenza. Sgomito un poco per accumulare centimetri preziosi. Al via scatto come neanche un'aragosta inseguita da Giuliano Ferrara. Si capisce subito che non c'è storia. Gli sfidanti incespicavano timorosi di cadere. Li guardavo e pregustavo il trionfo.
Taglio il traguardo con 3 metri di vantaggio sul secondo. Campione del mondo, campione del mondo, campione del mondo. Ho vinto. Non come quando si dice sportivamente di "avere vinto la propria sfida".

"Ho finito la maratona in 3 ore e 5 minuti"
"Ma hai vinto la gara?"
"No, sono arrivato un'ora dopo il primo. Però ho vinto la sfida con me stesso"
"Quindi hai perso"

Questa volta ho proprio vinto. Ho potuto urlare "in your face" al secondo. Senza neanche considerare terzo e quarto, da quanto erano sfigati. Vincitore e perdenti. Di questo è fatto il retrorunning. Uno sport cinico e crudele. Come la vita.



Una vittoria così importante da meritare la 53° pagina de La Gazzetta dello Sport.

(cliccare l'immagine a sinistra per leggere l'articolo)

E soprattutto da farmi vincere un paio di scarpe della Reebok. Ho scelto quelle con la suola strana. Vi fo sapere come mi trovo.











Mi sono quindi concesso, sempre sabato pomeriggio, a quello sport popolare, anche se banale - diciamolo - se paragonato al retrorunning, che è la corsa su strada. 10 km per le vie di Bassano.

Una corsa a un ritmo tranquillo, in compagnia di Manlio. Cercando di non affaticare troppo il tallone. Così almeno ho fatto credere.

Ho sudato come Giuliano Ferrara che insegue l'aragosta di cui prima. Ero carico per la corsa. Carico di cibo. Due porzioni di risotto, fagioli, cipolle in agrodolce, tre fette di polpettone. Due fette di torta all'albicocca, piparelle, pasta di mandorla. Caffè. Quattro ore prima della corsa.

Credo che il caffè mi abbia fatto acidità.

Emanavo rutti che neanche Giuliano Ferrara all'Oktober Fest. (Se non si era capito, tutti questi riferimenti a Giuliano Ferrara è satira politica).

I due chili di carico e la stanchezza non impedivano di rilasciare sorrisi ai fotografi.
(nella foto: Manlio e Valerio, testimonials di Cesare Ragazzi)

Al mattino nuova corsa e nuove mete. 20 km su e giù per i colli bassanesi. Partenza alle 8 e arrivo alle 10. Tallone dolorante e nuova sudata. Ma corpo e spirito rinfrancati dai paesaggi. E soprattutto dal panino con la pancetta e dall'ombra di rosso all'arrivo.

Il referendum.
Il tempo di farsi la doccia e via a votare. Perché non ci si fa mancare nulla. Taluni devono scegliere se andare in vacanza o andare a votare. Si vede che non hanno mai vinto una gara di retrorunning.

Come rappresentante di lista avevo diritto a votare nel seggio da me sorvegliato. Casualmente ho scelto di sorvegliarne uno a Bassano del Grappa. Ho controllato la regolarità delle operazioni di voto giusto quei 3 minuti che ho impiegato a votare. E mi pare che sia andata bene lo stesso, no?

Per la cronaca: sì, no, sì, sì.

1. Capitali pubblici o privati per la gestione dell'acqua in base a merito ed efficienza, non perché lo impone una legge.
2. Il tetto del 7% di ricarico sulle tariffe mi sembrava ragionevole. E adesso che manca il tetto in teoria i privati che investono potrebbero ottenere rendimenti più alti da amministratori compiacenti o incapaci, magari in via indiretta.
3. Più che Fukushima m'ha convinto Rubbia.
4. Il messaggio politico da far passare era "la legge è uguale per tutti". Tanto la legge abrogata già non faceva più danni, dopo la sentenza 23/2011 della Corte Costituzionale. Mi auguro comunque che i PM rispettino  la motivazione di quella sentenza. Non ci sarà sempre Mr Fustigapapere a Palazzo Chigi. Potrebbe anche capitarci una persona per bene, magari indagata da uno scalzacane. Non credete che sia possibile? Why not?

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