giovedì 22 marzo 2012

La Cena per la De Marchi

Tutto comincia con questo post.

Anzi no, torniamo un attimo indietro. Tutto comincia con una corsa. La Milano-Pavia, ottobre 2010. Anzi no, torniamo un attimo indietro. Tutto comincia con Pietro. Un sostenitore della causa.

Nel primo anno di Mourinho (amarcord) Pietro mi segnala un blog. Settore. http://settore.myblog.it/

Settore parla di Inter. E lo fa con uno stile narrativo unico. Racconta storie, fa emergere emozioni ignote. Conferisce parole al pensiero interista.

Settore parla di Inter, ma anche di maratone. Settore, aka Roberto Torti, racconta della mezza maratona di Cesano Boscone 2010. Che sfiga, penso, ero anch'io a Cesano Boscone, potevo conoscerlo. Lo conosco poco dopo, alla Milano-Pavia. Da uno scambio di email emerge che corre la 33km, proprio come me. Cerco le sue foto su google e lo trovo in mezzo alla folla. Un urlo, un saluto e ci rivediamo di pirsuna pirsunalmente solo dopo tre mesi, quando firmerà e morderà il libro che a me è piaciuto di più: Il pugno invisibile - essere Giovanni Parisi.

Quest'anno lo contatto per organizzare una cena. All'inizio doveva essere in pizzeria, una pizzeria gestita da tifosi interisti. Per fortuna la pizzeria mi dice di no. Grazie a Fabrizio dei Podisti da Marte, entro in contatto con Marilena, la ragazza del Panta Rei.

[A PROPOSITO DI PODISTI DA MARTE. SABATO 24 MARZO 2012, ALLE ORE 9 C'E' LA MISSIONE MARZIANA. TUTTE LE INFORMAZIONI SI TROVANO QUA: NON MANCATE!!]

Marilena mi propone un menù e un prezzo, per il quale, oltre al cibo, abbiamo a disposizione un proiettore, un palco e un impianto stereo. L'ideale per le capacità narrative di Roberto.

Gli propongo di presentare il suo ultimo libro, Liberiamo Babbo Natale!
Credo nel messaggio che veicola Roberto, e mi piacerebbe che lo diffondesse a quante più persone possibile. Per un motivo molto semplice: raccolgo fondi per la Fondazione De Marchi.

La prima telefonata con Marilena suona surreale. "Quanti sarete?" "tra i 30 e i 100". Incredibilmente Marilena non butta giù il telefono e, con grande pacatezza, mi chiede di darle il numero esatto qualche giorno prima della cena.

Il resto è negli archivi di Piovono Runners a Mountain View, CA, e di facebook a Palo Alto, CA.

Fino al 19 marzo 2012. La mattina prima partecipo a una delle corse più emozionanti, della quale parlerò a breve (così tante cose da raccontare, e così poco tempo). Il 19 marzo sono ancora preso da quel ricordo e da quella stanchezza. S'ha da correre e corro. Sveglia alle 6, mi alzo alle 6.30, esco alle 6.40. Dopo 6,5 km di tensione torno a casa. Troppe emozioni, troppi pensieri, per la cena, per correre. Ci saranno tutti? Sarà divertente? Il cibo basterà? Ma non è che l'arista è davvero un pesce, come sostiene Matteo?

Alle 16 avverto il capo che sto per uscire, come anticipato. Alle 16.20 arriva una piccola cosa da fare. Alle 17, appena vedo che il telefono del capo è occupato, esco salutandolo dalla porta della sua stanza.

Corro a casa. Tra l'ufficio e casa 5 email e 2 sms. Rispondo, mi doccio, preparo il bagaglio (portatili, bandiera marziana, maglie, libri di Roberto, materiale per la riffa).

Alle 18.20 sono al Panta Rei. Preparo il materiale all'ingresso, il punto di raccolta fondi, il tavolo per la presentazione di Roberto.

Alle 19 arrivano Lorenza e Francesco, della Fondazione De Marchi. Sistemiamo il materiale della Fondazione, proviamo a immaginare come sarà la serata e arriva Don Stefano.

Don Stefano, per noi bauscia DSte, viene da Lugano. E' un don don, nel senso di prete. Roberto lo menziona spesso in Settore. Per gli agiografi di Settore, qui il racconto di come si sono incontrati: http://settore.myblog.it/archive/2010/02/02/essere-signori.html

Don Stefano merita una menzione speciale perché porta a me personalmente un dono. Ok i bambini della De Marchi, ma anch'io voglio qualcosa. Uffa. Mi regala un autografo del Capitano. Un autografo del Capitano. Ripeto: un autografo del Capitano.

Dopo Don Stefano arriva il mondo. Dei 70 previsti ne mancano 6 ma se ne aggiunge 1 all'ultimo minuto. Saremo 65, alla fine. Mangiamo l'ottimo cibo di Marilena, adeguatamente innaffiato di vino.

Le donazioni per la De Marchi arrivano e sono tante.

Eccezionalmente quella sera mangio poco. La tensione, la voglia di stare con tutti, il senso di responsabilità che incombe (e se non si divertono?).

Lorenza, della Fondazione De Marchi, e suo marito Francesco, mi aiutano egregiamente. I sorrisi dei presenti mi rincuorano. Posso sciogliermi.

Arriva il momento di Roberto. Faccio passare 20 minuti in cui Sector mi manda occhiate a dire "embé?". Lui non lo sapeva, ma dentro l'apparente sorriso sornione tremavo: "e mò come lo presento?".

Ci vuole il colpo di teatro. E per fortuna me l'ero portato da casa.

(nella foto: il colpo di teatro)
Indosso le mutande di Babbo Natale per attirare l'attenzione dei presenti.

Si vede Babbo Natale?
E passo a introdurre il più grande blogger che la Storia dell'Inter ricordi.
ma no dai, non è vero
sì che è vero
ma no dai
eh, t'ho detto di sì!
Presento Roberto per quei pochi che non lo conoscono e introduco il suo intervento: "Roberto parlerà di Babbo Natale!"

Comincia e finisce parlando della maratona. Di Babbo Natale neanche una piccola menzione. Sarei quasi offeso, ma da grande narratore che è ("ma no dai, non è vero" "sì che è vero" "ma no dai" "eh, t'ho detto di sì") affabula tutti. Anche chi, inopinatamente, dice sempre che sono noioso quando parlo di corse. Tutti presi dalle avventure dei pionieri della maratona.

Finito il racconto si passa al sugo vero. Mentre taluni ingollano il dolce, io, Roberto e la Grande Lamisano predisponiamo la riffa.
(nella foto: Valerio con abile mossa fa cadere tutti i bigliettini)
Grandissimi premi per i presenti. In rigoroso ordine di valore: Tre calendari della Fondazione De Marchi (non ho controllato ma credo che fossero del 2012). Due magliette "Io corro per la De Marchi". Una penna con annesso portachiavi. Maglietta "Si può fare" campagna elettorale per Veltroni del 2008. Un tostapane ultimo modello (lo era quando è stato acquistato, nel 1995).

Per ragioni di privacy non posso dire il nome dei vincitori. Non sia mai che l'Agenzia delle Entrate faccia accertamenti su costoro.

Unica eccezione la faccio per Cristiano. Sì, il nostro Cristiano. Il più fortunato di tutti possiamo dire. Cristiano porta a casa la maglietta "Si può fare".

Pentito di avere messo in palio quel Meraviglioso Premio, tento in tutti i modi di corromperlo. Gli offro vacanze alle Maldive, alle Mauritius. Perfino a Torvaianica. Irremovibile, Cristiano prende la maglietta e torna di corsa al suo posto. Aveva lasciato a metà un discorso con Donatella e DSte su quanto faccia schifo la Rubentus.
(nella foto: Valerio prova a corrompere Cristiano offrendo anche il buono per un pattino)
La serata non è finita, e Roberto regala a tutti i suoi lettori (presenti e futuri) una chicca mica da piangere. Nel senso che si ride molto.

Le chiavi di ricerca. Ma non posso dire di più. Se non c'eravate e siete curiosi c'è solo una cosa da fare. Andare al prossimo Settore Raduno, se mai ci sarà. Portatevi le mutande di riserva perché ci si piscia sotto dal ridere. Io per fortuna ce le avevo.

Quasi dimenticavo. La serata era finalizzata alla raccolta fondi per la Fondazione De Marchi. Che qui non stiamo mica a smacchiare i giaguari. Com'è andata? Potete vedere qui com'è andata: http://www.retedeldono.it/initiatives/view/di-corsa-per-la-de-marchi
Dico solo che per caricare la donazione su Retedeldono ho dovuto usare due carte di credito. Una non bastava per paypal...
Grazie.

Questo post sostiene la campagna: Di corsa per la De Marchi. Se per una qualche sfiga (tipo non eri a Milano il 19 marzo) non hai partecipato alla cena, puoi comunque sostenere la causa con una donazione qui, e Valerio indosserà per te le mutande con le renne. Quelle con Babbo Natale sono andate a una groupie a fine cena

2 commenti: