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mercoledì 30 maggio 2012

Il Barbapapà Rosa

Premessa
Sì, lo so questo post sarebbe dovuto uscire un mese e mezzo fa. Non è successo. Ci sono tante ragioni dietro la non uscita. Una, forse, vale più delle altre: sono a Singapore. Per molti la notizia non è una notizia. Per quelli per i quali è una notizia... ma come?!? Se ho pubblicato per giorni, su twitter, i miei pasti ad Adam's Court?!??!?
La mancata uscita di questo post ha creato un tappo. Avrei voluto raccontare le corse di Singapore. Non sono state tantissime, qualcuna però meritava. Tipo la Salomon Trail da 14km, dove ne ho corso 17 perché il cinese davanti a me si è perso (gli ho detto "stu spacchiu i cinisi", non so se ha capito il significato). Adesso il post è uscito, aspettatevi racconti di corse estremamente orientali.
Vabbuò v'ho fatto perdere già abbastanza tempo.

Ogni blog che si rispetti dovrebbe avere un post con il Barbapapà Rosa per titolo.

Ora, anche Piovono Runners ce l'ha.

La maratona di Milano

E' cominciato tutto per caso, come nelle migliori storie sentimentali di Top Girl.

Corbellerie! Tutto è stato programmato. Scientificamente.

Volevo correre sotto le 3 ore la maratona di Milano. Volevo raccogliere almeno 2.000 euro per la Fondazione De Marchi.

Se non avete la memoria di un elefante con l'alzheimer qualcosa ricorderete. Intendo qualcosa di ciò che è successo tra il 19 febbraio 2012 e il 15 aprile 2012. Non ricordate più nulla? Gli appuntamenti con la Storia? La cena con Roberto (aka Settore)? Le ripetute in gara? Le lezioni su come preparare la maratona? Tutto dimenticato? Per fortuna c'è l'etichetta "Di Corsa per la De Marchi".

Dicevo. Tutto programmato. Tutto scientifico, per correre sotto le 3 ore. Poi Giove ha scaricato acqua a secchiate su Milano.

(nella foto: un esempio di maratoneta aerodinamico)
Avevo fatto due promesse qualche giorno prima della gara.
- Se avessimo raggiunto quota 2.000 euro per la Fondazione De Marchi, avrei corso gli ultimi 100 metri a piedi nudi.
- Se avessimo raggiunto quota 2.300 euro per la Fondazione De Marchi, avrei corso tutta la maratona con le orecchie di Topolino.

Il 14 aprile 2012, la pagina di Rete del Dono (questa http://www.retedeldono.it/initiatives/view/di-corsa-per-la-de-marchi) segnava 2.320 euro.

Obbiettivi raggiunti, promessa da mantenere.

Il 15 aprile 2012, domenica, la sveglia suona alle 5.20. Come nelle migliori famiglie di serial killer e deviati mentali. Incredibilmente la mia dolce compagna non mi manda a quel paese (ci sarei andato di lì a poco da solo). Anche lei è agitata, anche se dissimula. Certamente dissimula meglio di me.
(nella foto: un tentativo di sorriso)
La sua presenza è rassicurante. A tratti dimentico che per tutta la notte non ha fatto che piovere. Che Milano è una pozza unica di acqua gelida. Che bisogna urlare perché lo scroscio della pioggia copre ogni suono.
(nella foto: il sogno di tutti i bambini. DreamWorks e Disney stanno insieme)
Non siamo soli. Oltre 4.000 maratoneti sfidano il gelo e l'acqua incessante di Milano. Tra questi, ovviamente, non possono mancare i Podisti da Marte e i Gazzetta Runners Club.
(nella foto: una piccola selezione di entrambi)
Era bello stare insieme agli amici Marziani e GRC. Non lo dico perché mi mancano adesso, a Singapore. Era bello stare con loro lì, in quel momento. Eravamo all'asciutto, mentre fuori diluviava.

[l'ho detto abbastanza spesso che pioveva. No? Allora lo ripeto qualche altra volta]

Ma non si può stare sempre insieme. La raccolta fondi per la De Marchi mi ha insegnato ancora una volta che la maratona non è un'esperienza individuale (se ne parla qui e qui). Tranne che nei 42km e 195m, quelli li corri con le tue gambe.

Usciamo, finalmente, a prendere aria.

La dolce compagna aspetta all'asciutto, un'ora dopo sarebbero partite le staffette Piovono Runners 2 e Piovono Runners 3.
(nella foto: tre atlete serissime)
La partenza è eccessiva. Sto bene, parto dal secondo blocco. Mi sento sicuro. Niente mi può fermare. Parto veloce. Troppo veloce. Non me ne accorgo, e sono contento. La pioggia mi scivola addosso come fosse ... pioggia [oh, mentre scrivo è l'1.20 a Singapore, domani mi alzo alle 5.50 che vado a correre con un collega che poi alle 8.15 abbiamo lezione per 3 ore. Scusate, ma qualche similitudine non mi riesce].

Non sono solo. Incontro subito due maratoneti gialli (per comodità li chiamerò "Franco" e "Ciccio"). Si assomigliano, forse sono fratelli. Solo che Franco ha un personale di 2 ore e 40. Ciccio di 3 ore e qualcosa. Franco sta portando Ciccio al traguardo sotto le 3 ore.

Ringrazio il cielo, che mi ricambia con ancora più pioggia. Mi aggrego a loro, penso. Terranno il ritmo esatto per stare sotto le 3 ore, penso. Non esagereranno con la velocità all'inizio, penso.

Parlo con Franco. Gli spiego perché indosso le orecchie di Topolino. Lo convinco a raccogliere fondi per la prossima maratona (poi dicono che i maratoneti sono perditempo). In tutto questo parlare (poco, in realtà) Ciccio non apre mai bocca. Penso che sia semplicemente concentrato sulla gara. No, non è quello.

La tragedia si manifesta intorno al 5° km. Ciccio ha bisogno di concentrarsi da un'altra parte. Resto solo.

Solo. Senza guida. Sotto la pioggia. Sono 7 km che corro e non sento nessuna fatica, nessun affanno. Tengo il ritmo giusto, penso.

Troppo veloce. Chissenefrega, se riesco a tenerlo vuol dire che posso farlo, penso. 6 maratone e ancora non ho imparato come dosare lo sforzo.

Il ritmo in realtà non è neanche troppo alto, in termini assoluti. E' il ritmo che avrei voluto tenere, che avevo pensato di tenere. Se non fosse piovuto.
(nella foto: Topolino e la maratona di Milano)
Fin qui il tono di questo post è troppo dimesso. Cambiamo registro.

Immaginate di correre in una città pressoché deserta. Immaginate di correre attorniato da altre persone. Immaginate di incontrare di tanto in tanto qualcuno per strada. Due, tre passanti. Magari un bambino col genitore. O magari un gruppetto di 5/6 persone.

Immaginate di essere in un giorno molto importante. Un giorno preparato per mesi. Immaginate che siete contenti. Perché siete contenti, state andando bene, piove-ma-chi-se-ne-frega, tenete alla perfezione il ritmo per arrivare al traguardo in 2 ore e 57 minuti, tre minuti sotto il vostro obbiettivo.

Come potrebbe migliorare la giornata? No, non è possibile eliminare la pioggia.

I bambini. I passanti. Le anziane signore. "Topolino!", "Mickey!!". "Forza Topolino!!".

Tifano. Urlano. Piove anche per loro, che credete. Piove ma sorridono lo stesso. E hanno voglia di urlare. Di incitare. Di incitare te.

Stavo per scrivere il mio nome sulla maglietta, così magari qualcuno lo urlava per sostenermi. Che errore sarebbe stato. Io ero Topolino. Sostenevano Topolino.


Ok, torniamo al tono dimesso.

Arriva il 30° km. Fin qui mi sono comportato bene. Fin qui. Capisco che non posso tenere quel ritmo. E' facile capirlo: sto rallentando e non c'è nulla che possa fare per impedirlo.

Le nuvole del cielo entrano nella mia testa. Il sole asciuga il corpo, ma tutta quella pioggia asciuga l'animo. Il 32° km, la mia nemesi. Il dolore arriva, come sempre. Sempre mi sono fermato al 32° km. Stringo i denti, rallento, ma resisto. Penso positivo. Tocco le orecchie di Topolino, penso agli amici che hanno sostenuto quella corsa. Questa volta no. Questa volta non mi fermo.

Resisto e supero il 32° km. Ho perso 40 secondi, ma il margine è alto. Posso farcela. Ma non mi toglierò le scarpe e le calze. E' deciso. Se va bene arriverò in 2 ore 58 minuti e qualcosa. Non posso rischiare di non arrivare in tempo. Farò ammenda, chiederò scusa ai lettori di Piovono Runners. Farò un'altra donazione alla De Marchi.

I chilometri passano. Il dolore torna al 35° e al 38° km. Rallento ma non mi fermo. Il margine è sempre più ridotto. Ma ce la posso fare.
(nella foto: orecchie basse, ma bisogna sorridere)
39° km, quasi 40°, mi sento chiamare da dietro: "Topolino!". Franco e Ciccio. "Attaccati a noi, che ci stiamo sotto le 3 ore". Franco e Ciccio sono in progressione. Una sublime progressione. Mi attacco a loro e sento che posso farcela.

Li lascio andare a metà del 40° km.

41° km, se corro l'ultimo tratto in 4 minuti e 40 secondi sto sotto le 3 ore. Mancano 1 chilometro e 195 metri. All'inizio della maratona avevo corso anche a un ritmo più veloce di quello che servirebbe.

Le energie residue bastano a portarmi all'arrivo a un ritmo per me decoroso. Sono stanco. E' piovuto tutto il tempo. Il sogno di correre sotto le 3 ore mi è pesato troppo in questi ultimi chilometri.

I sogni non dovrebbero essere pesanti. Lo lascio andare. Torno a sorridere, sul serio. Posso mantenere la promessa.

Abbiamo raccolto 2.320 euro per la Fondazione De Marchi. Ho corso ininterrottamente per 41 km, sotto la pioggia. Ogni bambino lungo il percorso ha sorriso al passaggio di Topolino. C'è sogno più bello di questo?

Sventolo la bandiera dei Podisti da Marte e urlo la mia gioia. Mancano 500 metri al traguardo e le gambe volano.

400

300

200

100

Mi fermo.


Volo. Retrocorro. Taglio il traguardo.

3 ore 1 minuto 4 secondi

Tempo personale migliorato di 4 minuti e 39 secondi.

Contento?

Di più.


Epilogo

Dopo la maratona sono arrivate altre donazioni su questa pagina:
http://www.retedeldono.it/initiatives/view/di-corsa-per-la-de-marchi
Il totale raccolto per la Fondazione De Marchi è 2.491 euro. Ho visto che è ancora possibile donare, se non l'hai ancora fatto sei ancora in tempo.

Il 27 aprile sono andato a Lugano, a raccontare ai bambini delle elementari questa storia.

Il 2 maggio sono partito per Singapore.

Il 7 maggio sono stato premiato in contumacia come terzo miglior fundraiser maratoneta e come miglior fundraiser under 30. Qui i premiati.

Il 9 maggio è uscito questo video:

Ah, dimenticavo. Il Barbapapà Rosa.


E' il regalo dei bambini della De Marchi. Grazie.


sabato 14 aprile 2012

Come preparare al meglio una maratona - P. 3 (Milano-Marte-Milano)

Buongiorno ragazze e ragazzi.

Bentornate e bentornati al corso su come preparare al meglio una maratona.

Il corso si compone di tre lezioni. Se avete perso la prima e la seconda lezione, potete rileggerne gli appunti qui e qui.

Ma passiamo, senza ulteriore indugio, a trattare l'argomento di oggi.

Fartlek


Dissipiamo subito ogni dubbio o possibile battuta infantile. Il fartlek non è una scorreggia. Il termine fartlek viene dallo svedese e vuol dire esattamente "Fartlek". Così almeno ci dice google translate: http://translate.google.it/#sv|it|fartlek

Wikipedia invece ci spiega che fartlek in svedese vuol dire "gioco di velocità". Prendiamo per buona quest'ultima traduzione che sennò tutto il senso di questo post scompare.

(Il fatto che google translate traduca "gioco di velocità" in "omgång hastighet" non facilita le cose)

Sempre secondo wikipedia (a questo punto ci si deve fidare per forza di lei) il fartlek fu inventato da un allenatore svedese. Lo scopo del fartlek è di stimolare il sistema aerobico e anaerobico: resistenza, e velocità. Nel fartlek l'atleta alterna tratti velocissimi a tratti veloci. Delle ripetute un po' più allegre insomma.

Forse la differenza più importante rispetto alle ripetute sta proprio nel recupero. Nelle ripetute il recupero può essere a un'andatura lenta. Nel fartlek il recupero deve essere a ritmo sostenuto.

Per capire meglio che cosa NON è il fartlek vi racconterò una storia.

Il 24 marzo 2012, un sabato mattina, un giovane podista che preparava la maratona di Milano del 15 aprile andò a Piazza Cairoli, Milano. Lì aveva saputo di un ritrovo di zuzzurelloni giocosi.
(nella foto: i zuzzurelloni giocosi)
Il giovane podista voleva esercitarsi con il fartlek. Tratto in inganno da wikipedia, e dal testosterone, pensò che il fartlek fosse un gioco che coinvolgeva avvenenti svedesi.
(nella foto: un podista gioca al dottore con la svedese. Questo NON è fartlek)
Nel sito dei zuzzurelloni giocosi (nel prosieguo "Podisti da Marte") il podista aveva letto che il tema del gioco era il pronto soccorso. Forse anche per potersi travestire a tema, i Podisti da Marte in quella occasione raccolsero 1500 euro per la Croce d'Oro Milano, che si occupa proprio di pronto soccorso medico.

Il podista scelse di travestirsi da paziente del pronto soccorso. D'altra parte, pensò, se ci sono infermiere svedesi, c'è bisogno di un malato. Indossò una camica bottom down - lui ODIA le camicie bottom down - ci spalmò su del concentrato di pomodoro, et voilà, pronto il travestimento.
scusate, ho sbagliato lato
(nella foto: il podista si inclina diagonalmente, pronto a scattare)
L'idea non poteva essere più sbagliata. Invece che infermiere, attrasse a sé matti e serial killer che cercarono in tutti i modi di procurargli altre ferite.
(nella foto: una matta cerca di scannarlo)
(nella foto: il serial killer indossa la mascherina perché il sangue lo impressiona)
Non solo. I Podisti da Marte correvano sì per le vie della città. Ma lo facevano distribuendo fiori, dispensando sorrisi e, peggio del peggio, fermandosi di tanto in tanto per ricomporre il gruppo.
(nella foto: tanta roba)
Niente agonismo. Un gioco di corsa, senza (tanta) velocità. Bambini, cani, bandiere. Certo non lo si può considerare un valido allenamento per la maratona di Milano. Men che meno lo si può considerare fartlek. Non fatevi ingannare dalle traduzioni di wikipedia. Il fartlek è ben altra cosa. Non basta che si giochi e che ci siano le gnocce. Ci vuole anche il sudore.

Cari discepoli, se volete impegnarvi seriamente in una corsa allenante, praticate il fartlek. Alternate corsa a ritmo velocità gara con corsa a ritmo corsa lenta o media, secondo i dettami dell'Albanesi.

Se volete divertirvi in compagnia, correndo, andate a uno di questi incontri che i Podisti da Marte organizzano una volta al mese. Il prossimo, dicono, sarà il 10 maggio alle 19.30. A Milano, perché Milano è la città dei Podisti da Marte.
[MILANO E' LA CITTA' DEI PODISTI DA MARTE]
Il podista della storia purtroppo non ci sarà. Il 2 di maggio partirà per Singapore, dove praticherà il fartlek coadiuvato dal cibo indiano di cui è ghiotto.

Però potete andarlo a salutare il 15 aprile 2012 all'arrivo della Maratona di Milano. La speranza è che arrivi entro le 12.20. Gli saranno servite tutte queste lezioni?

I supporters De Marchi si troveranno:
dalle ore 10 circa di fronte alla chiesa di San Babila muniti di palloncini e pon pon.
dalle ore 12 circa in Viale Papiniano, vicino alla fermata Metro Sant'Agostino.
dalle ore 12.30 circa in prossimità della porta dell'arrivo in Piazza Castello.

Per prendere parte al gruppone di sostenitori potete inviare un'email a info@fondazionedemarchi.it

Un caro saluto dal Vostro Professore. E' stato un piacere e un onore impartirvi codeste preziose lezioni.

Questa lezione è stata finanziata dalla campagna: Di corsa per la De Marchi. Quota 2300 è stata superata e il podista è molto contento. Gli obbiettivi di costringerlo a correre TUTTA la maratona con le orecchie di Topolino, e gli ultimi 95 metri a piedi scalzi, sono raggiunti. Ma se proprio avete 5 euro che vi avanzano, potete sostenere la De Marchi attraverso una donazione qui

Comunicazioni di servizio

Che vergogna, uso privato del blog. Uso privato di uno spazio pubblico. Neanche fossi un tesoriere leghista qualsiasi.

Comunicazioni di servizio alle staffette "Piovono Runners 2" e "Piovono Runners 3" che corrono per la Fondazione De Marchi.

A. Queste sono le foto dei vostri colleghi di staffetta.
Staffetta 468 (Piovono Runners 3)
1. Lucia
(nella foto: Lucia, coordinatrice delle Lucia's Girls, nell'atto di correre la Stramilano)
Lucia passa il testimone a
2. Alessandro
(nella foto: Alessandro, impegnato nell'attività fisica per lui più impegnativa fino a pochi mesi fa)
Alessandro passa il testimone a
3. Fabio
(nella foto: Fabio, il Veterano, alla sua seconda esperienza di staffetta per la De Marchi)
Fabio passa il testimone a
4. Aldo
(nella foto: Aldo, palermitano, maratoneta, organizzatore di trail in Sicilia. Devo dire altro?)
Aldo taglia il traguardo.


Staffetta 469 (Piovono Runners 2)
1. Valentina
(nella foto: Valentina, una delle Lucia's girls, fisioterapista in carriera)
Valentina passa il testimone a
2. Stef
(nella foto: Stef, l'uomo che mi ha introdotto al personal fundraising. Adesso ha la barba)

Stef passa il testimone a
3. Giovanni
(nella foto: Giovanni, il Veterano, demarchiano de fero dopo aver visto come lavorano. Adesso non ha la barba)
Giovanni passa il testimone a
4. Isabella
(nella foto: Isaballa, una delle Lucia's Girls, la più forte del trio)
Isabella taglia il traguardo.

B. Nel pacco che avete ricevuto o che state per ricevere trovate o troverete
- pettorale
- spille da balia per attaccare il pettorale alla maglietta
- busta di plastica bianca per il cambio
- adesivo con il vostro numero da incollare alla busta di plastica bianca per il cambio
- maglietta della Fondazione De Marchi da indossare e da conservare come caro ricordo
- maglietta della MCM2012 da conservare come caro ricordo
- mappa con indicato il percorso e il punto di cambio dove ciascuno staffettista dovrà posizionarsi
- biglietto della metro per arrivare al punto di cambio, utilizzabile per tutta la giornata di domenica
- busta della spazzatura da indossare per proteggersi da pioggia e freddo in attesa della partenza
- altra roba che adesso non ricordo e che non ha molta importanza (forse)

Nel pacco, Lucia e Valentina hanno ricevuto anche il TESTIMONE. Il testimone dovrà essere passato di staffettista in staffettista, nell'ordine indicato sopra. Il testimone è un braccialetto nero con il chip che serve per rilevare i tempi di ciascuno.

Nel pacco di Fabio ci sono due biglietti della metro, due buste di plastica bianche e due sacchi della spazzatura. Quelli in più sono per Giovanni, nella fretta di dargli il pacco prima degli altri mi sono dimenticato queste cose. Fabio e Giovanni, mettetevi d'accordo per la consegna.

C. Come arrivare al punto di cambio
Ciascun punto di cambio è in prossimità di una fermata della Metro. Per viaggiare usate il biglietto che trovate nel pacco.

Lucia e Valentina partono da Rho Fiera (Rossa-M1) e arrivano a Lotto (Rossa-M1).

Alessandro e Stef partono da Lotto (Rossa-M1) e arrivano a Porta Venezia (Rossa-M1).

Fabio e Giovanni partono da Porta Venezia (Rossa-M1) e arrivano a Sant'Agostino (Verde-M2)

Aldo e Isabella partono da Sant'Agostino (Verde-M2) e arrivano a Cairoli (Rossa-M1)

Per chi vuole vedere il finale di Aldo e Isabella, consiglio di scendere a Lanza (Verde-M2).

Arrivati al punto di partenza potete utilizzare le sacche bianche per inserire gli indumenti asciutti. L'organizzazione della MCM ve li porterà al punto di arrivo.

D. Come passare il testimone
Arrivati a ciascun punto di partenza (trovate la mappa nel pacco) troverete oltre mille persone, sulla destra, in attesa del cambio.

Gli staffettisti del cambio aspettano in ordine progressivo, dal pettorale numero 1 al pettorale numero 1800. La squadra Piovono Runners 3 ha il pettorale 468. La squadra Piovono Runners 2 ha il pettorale 469. Nel cercare lo/la staffettista cui passare il testimone, contate i pettorali degli staffettisti alla vostra destra.

E. Finita la frazione
Finita la frazione, sulla destra, troverete il punto di ristoro, la sacca con i vostri indumenti asciutti e i bagni. Per le docce bisogna tornare a Piazza Cairoli.

Andrea Giannini, ex astista e testimonial della De Marchi, correrà l'ultima frazione portando un'asta con la bandiera. Chi vuole, può venire all'arrivo, alla curva finale (Lanza-M3) per correre tutti insieme gli ultimi cento metri con Andrea.

F. Domande ulteriori
Fatele pure, avete il mio indirizzo email e il mio cell. Dopo le 18 la tensione per la gara di domani potrebbe essere particolarmente alta. Potrei rispondere in modo rude, mi scuso in anticipo.

G. Varie
Non avevo altro da dire ma, arrivato al Punto F, non potevo non toccare anche il Punto G.
Ne approfitto per augurarvi buona corsa.

Buona corsa!!

venerdì 13 aprile 2012

Come preparare al meglio una maratona - P. 2 (Milano)

Buongiorno ragazze e ragazzi.

Bentornate e bentornati al corso su come preparare al meglio una maratona.

Il corso si compone di tre lezioni. Gli argomenti trattati nelle lezioni sono l'allenamento core, il lungo veloce e il fartlek. Se avete perso la prima lezione, potete rileggerne gli appunti qui.

Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione della seconda lezione. La connessione a internet alla quale mi collegavo piratescamente Ero a  Milazzo andava e veniva. Non ci sono più i wifi gratuiti di una volta.

Ma passiamo, senza ulteriore indugio, a trattare l'argomento di oggi.

Lungo veloce


Stupiti. Vi vedo stupiti. Non riesco a non dissimulare stupore nel vedere i vostri volti stupiti.

Scandisco bene le singole lettere. L-u-n-g-o v-e-l-o-c-e. Adesso è anche meno intellegibile. "Ma come" vi starete chiedendo "il lungo non è per definizione lento?"

No, cari discepoli, il lungo non è necessariamente lento.

Il lungo può e talvolta deve essere veloce. E' noto che la funzione del lungo è di abituare il corpo alle sofferenze della maratona. Il podista procede lentamente così da abituare il fisico, gradatamente, a sostenere i microtraumi della lunga distanza. Per chi corre la prima volta una maratona, il lungo DEVE essere lento, di almeno 20-30 al km secondi rispetto al ritmo che intendete tenere in gara. Chi ha già inanellato un paio di maratone, può cimentarsi nel lungo veloce.

Il lungo veloce allena fisicamente e mentalmente allo sforzo della maratona. L'ideale è partire a un ritmo più tranquillo, 20-30 secondi al km più lento del tempo della maratona, e chiudere la gara in crescendo, al ritmo che si intende tenere in gara.

Il problema con il lungo veloce è la motivazione. E' già difficile nel lungo lento trovare la voglia di correre per tanti tanti tanti chilometri. Durante la maratona è semplice trovare motivazione: c'è il tifo (si spera), c'è l'agonismo, ci sono altre persone che corrono con te. Ci sono i chilometri e chilometri percorsi per arrivare a quell'appuntamento. In allenamento?

Per il lento lungo solitamente si trova qualcosa da fare. La prima volta preparai una playlist, attaccai l'ipod, e mi lasciai trascinare lentamente. Un'alternativa è correrlo in compagnia. Per il lungo veloce ci vuole tanta volontà.

Oppure ci si fa aiutare dalle occasioni.

Un'occasione è stata la Stramilano, corsa il 25 marzo scorso. Per chi non venisse da Marte, la Stramilano è una classicissima corsa milanese. Negli ultimi anni si è corsa a marzo, sulle distanze di 10 km e di 21,97 km.

La 10 km è una corsa non competitiva. Per alcuni è l'occasione di mettersi alla prova in una gara (così è stato per il Vostro Professore tre anni fa). Per molti è l'occasione di fare una passeggiata o comunque una corsetta leggera a Milano, in centro, senza traffico. La 21,97 km è una mezza maratona competitiva.

Ci sono due aspetti che rendono queste due Stramilano molto interessanti: il primo è che si corrono a orari differenti. La 10 km inizia alle 9.30, la mezza maratona inizia alle 10.45. Il secondo aspetto molto interessante è che sono entrambe vicino a casa mia.

Vedete anche voi quello che vedo io, cari ragazzi?
(nella foto: l'opportunità di correre il lungo veloce)
Esatto!

Ecco l'opportunità di correre il lungo veloce.

Tratto di riscaldamento: 3km per arrivare a Piazza Duomo da casa + 10km di gara a 4'30'' al km. Per ottimizzare si può portare la bandiera dei Podisti da Marte. Sappiamo già dalla scorsa lezione che è uno strumento che fa bene al core.

Finito il tratto di riscaldamento, è bene non fermarsi. Una corsetta a casa, cambio di maglia (con pettorale già agganciato), si lascia l'asta della bandiera e si riparte per la mezza maratona.

(nella foto: il tratto veloce)
Vi chiederete perché lascio l'asta sull'uscio, ma escio portando comunque con me la bandiera.

Vi sono più risposte plausibili:
1. è divertente sventolare la bandiera all'arrivo
2. la bandiera fa esaltare il pubblico che urla più forte per incitare
3. la bandiera attira i fotografi e potrete avere una raccolta di foto per ogni gara che correte
tò, un fotografo
Antonio Capasso!!
Ciao Nonna!!
un saluto alle fans
azz s'è fatto tardi
nd' videmu, Antò!
L'arrivo è stato in 1 ora 27 minuti e 11 secondi. 4'07'' al km di media. Forse un po' troppo veloce, la maratona potrà essere più tranquilla.


Un caro saluto dal Vostro Professore. Alla prossima lezione, che non sarà pubblicata più tardi di domani 14 aprile. Anche perché dopodomani c'è la gara.

***


Chi è a Milano, il 15 aprile 2012 all'arrivo della Maratona di Milano può verificare di persona se queste lezioni sono servite oppure no.

I supporters della De Marchi si troveranno, muniti di ombrello a forma di pinguino:
dalle ore 10 circa di fronte alla chiesa di San Babila.
dalle ore 12 circa in Viale Papiniano, vicino alla fermata Metro Sant'Agostino.
dalle ore 12.30 circa in prossimità della porta dell'arrivo in Piazza Castello.

Per prendere parte al gruppone di sostenitori potete inviare un'email a info@fondazionedemarchi.it

A domani, per la prossima e ultima lezione: Fartlek!

Questa lezione è stata finanziata dalla campagna: Di corsa per la De Marchi. Il podista ha raggiunto quota 2000 ed è molto contento. L'obbiettivo di costringerlo a correre gli ultimi 95 metri a piedi scalzi è raggiunto. Ma se proprio avete 5 euro che vi avanzano, potete sostenere la De Marchi attraverso una donazione qui

martedì 3 aprile 2012

Come preparare al meglio una maratona - P. 1 (Vigevano)

Buongiorno ragazze e ragazzi.

Benvenute e benvenuti al ciclo di lezioni su come preparare al meglio una maratona. Il corso si compone di tre lezioni. Tratteremo qui di allenamento core, di fartlek, e di lungo veloce. Come compito a casa, Vi invito a rileggere la pubblicazione altamente scientifica sulle ripetute.

Ma affrontiamo, dunque, l'argomento del giorno.

Allenamento Core

L'allenamento del cosiddetto core prevede il rafforzamento muscolare di addominali, glutei, spalle e dorso. Per essere esatti e ssscientifici, il core comprende:
Muscoli addominali
Muscoli del dorso
Glutei
Muscoli dell’anca
Muscoli del tronco
Muscoli della spalla
Ileopsoas

Quadricipite
Gastrocnemio
Bicipite femorale
Tensore della fascia lata.


Mentre cercate su google che ciufolo è l'ileopsoas continuo a scrivere.

La funzione dell'allenamento core è di aumentare la stabilità del busto durante la corsa. La stabilità del busto consente di mantenere un'andatura efficiente e una postura adeguata, al riparo da infortuni. Peraltro, esaurita l'energia delle gambe, è possibile spingere in avanti il corpo spossato semplicemente attraverso un buon uso di spalle, braccia e addominali.

(nel video: Phoebe mostra a Rachel i benefici effetti dell'allenamento core)

Come allenare il core? Banali preparatori atletici vi consiglieranno banali esercizi quali flessioni, piegamenti e squat.
(nella foto: uno squatter in procinto di farsela addosso)
Non troverete nulla di tutto questo su Piovono Runners. Ché qui si ripudia la banalità.

Per allenare il core il mio consiglio è di correre piegati a 45°, spingendo un peso. Vi starete chiedendo dove trovare un peso da spingere. E come deve essere fatto questo peso. Non è facile ma, se siete fortunati, qualcuno che vi aiuti lo trovate. Basta cercare.

La mia fortuna è stata incontrare Nicoletta, il 18 marzo a Vigevano. Ho chiesto a Nicoletta se potevo spingerla per 5 km e lei è stata così gentile da accettare di aiutarmi.

Ho quindi indossato la maglia gialla dei Podisti da Marte (che mi han fatto incontrare Nicoletta), le scarpe da corsa, i pantaloncini aderenti, e ho spinto Nicoletta per 5 km. Nel farlo, badate, bisogna stare attenti a massimizzare lo sforzo. Non capita spesso di avere una persona gentile e disponibile come Nicoletta.
(nella foto: Valerio, Nicoletta e Betty, che cerca di nascondere Francesco)
In primo luogo bisogna inclinare la schiena, come dicevo poc'anzi. Senza incurvare le spalle, che si diventa gobbi juventini, ma sollecitando addominali alti e bassi. Poi bisogna inarcare leggermente il bacino, tirando in fuori i glutei (aka culo).
L'ideale è trovare piccole salite e tratti con pavé o sampietrini. Per evitare scosse sarete "costretti" a spingere verso il basso i manubri, di modo da utilizzare solo due delle quattro ruote a disposizione. Il carico sarà più leggero per gambe e schiena, ma solleciterete bicipiti e spalle per mantenere l'equilibrio.
(nella foto: Betty, a destra, dissimula un sorriso mentre vorrebbe mandare a quel paese Valerio)
Se siete fortunati, come lo sono stato con Nicoletta il 18 marzo a Vigevano, la vostra compagnia sarà piacevole e vi inciterà a correre più forte durante l'allenamento core.
(nella foto: il gruppo di podisti impegnati nell'allenamento core)
Il mio personale consiglio è di non fermarsi a questo esercizio. Sarebbe preferibile che aggiungiate un tratto di corsa nella medesima seduta di allenamento. Di questo modo avete l'opportunità, peraltro, di sperimentare immediatamente gli effetti benefici dell'allenamento core. Fortuna ha voluto che proprio il 18 marzo, proprio a Vigevano, si tenesse una mezza maratona molto carina e ben organizzata.

In quell'occasione, terminati i 5 km con Nicoletta, mi sono inserito nel percorso della mezza maratona e ho corso gli ultimi 16 km alternando ripetute da 4, 3, 2 e 1 km a 3'55'' al km, a recuperi sotto i 4'20'' al km.

Per massimizzare l'allenamento core, il mio personale consiglio è di portare con voi un peso leggero da alternare a destra e a sinistra. Previgentemente portai con me la bandiera dei Podisti da Marte, con annesso manico di scopa.
(nella foto: corri Forrest, corri)
(nella foto: catarsi)
Terminato l'allenamento, l'ideale sarebbe un pasto frugale a base di un quarto di mela verde acidissima, mezza banana e una fettina di prosciutto crudo salato. Di questo modo recupererete giusto giusto i sali minerali, gli zuccheri e le proteine impiegati nello sforzo. Se proprio non resistete, vi è concesso di strafogarvi di crostata, biscotti, tè caldo, risotto con la salsiccia, salumi, formaggi e fette biscottate con la marmellata.

Un caro saluto dal Vostro Professore, alla prossima lezione. E ricordate: la corsa è anche una questione di core.

Questa lezione è stata finanziata dalla campagna: Di corsa per la De Marchi. Se credete agli effetti benefici dell'allenamento core, potete sostenere le prossime lezioni attraverso una donazione qui

giovedì 22 marzo 2012

La Cena per la De Marchi

Tutto comincia con questo post.

Anzi no, torniamo un attimo indietro. Tutto comincia con una corsa. La Milano-Pavia, ottobre 2010. Anzi no, torniamo un attimo indietro. Tutto comincia con Pietro. Un sostenitore della causa.

Nel primo anno di Mourinho (amarcord) Pietro mi segnala un blog. Settore. http://settore.myblog.it/

Settore parla di Inter. E lo fa con uno stile narrativo unico. Racconta storie, fa emergere emozioni ignote. Conferisce parole al pensiero interista.

Settore parla di Inter, ma anche di maratone. Settore, aka Roberto Torti, racconta della mezza maratona di Cesano Boscone 2010. Che sfiga, penso, ero anch'io a Cesano Boscone, potevo conoscerlo. Lo conosco poco dopo, alla Milano-Pavia. Da uno scambio di email emerge che corre la 33km, proprio come me. Cerco le sue foto su google e lo trovo in mezzo alla folla. Un urlo, un saluto e ci rivediamo di pirsuna pirsunalmente solo dopo tre mesi, quando firmerà e morderà il libro che a me è piaciuto di più: Il pugno invisibile - essere Giovanni Parisi.

Quest'anno lo contatto per organizzare una cena. All'inizio doveva essere in pizzeria, una pizzeria gestita da tifosi interisti. Per fortuna la pizzeria mi dice di no. Grazie a Fabrizio dei Podisti da Marte, entro in contatto con Marilena, la ragazza del Panta Rei.

[A PROPOSITO DI PODISTI DA MARTE. SABATO 24 MARZO 2012, ALLE ORE 9 C'E' LA MISSIONE MARZIANA. TUTTE LE INFORMAZIONI SI TROVANO QUA: NON MANCATE!!]

Marilena mi propone un menù e un prezzo, per il quale, oltre al cibo, abbiamo a disposizione un proiettore, un palco e un impianto stereo. L'ideale per le capacità narrative di Roberto.

Gli propongo di presentare il suo ultimo libro, Liberiamo Babbo Natale!
Credo nel messaggio che veicola Roberto, e mi piacerebbe che lo diffondesse a quante più persone possibile. Per un motivo molto semplice: raccolgo fondi per la Fondazione De Marchi.

La prima telefonata con Marilena suona surreale. "Quanti sarete?" "tra i 30 e i 100". Incredibilmente Marilena non butta giù il telefono e, con grande pacatezza, mi chiede di darle il numero esatto qualche giorno prima della cena.

Il resto è negli archivi di Piovono Runners a Mountain View, CA, e di facebook a Palo Alto, CA.

Fino al 19 marzo 2012. La mattina prima partecipo a una delle corse più emozionanti, della quale parlerò a breve (così tante cose da raccontare, e così poco tempo). Il 19 marzo sono ancora preso da quel ricordo e da quella stanchezza. S'ha da correre e corro. Sveglia alle 6, mi alzo alle 6.30, esco alle 6.40. Dopo 6,5 km di tensione torno a casa. Troppe emozioni, troppi pensieri, per la cena, per correre. Ci saranno tutti? Sarà divertente? Il cibo basterà? Ma non è che l'arista è davvero un pesce, come sostiene Matteo?

Alle 16 avverto il capo che sto per uscire, come anticipato. Alle 16.20 arriva una piccola cosa da fare. Alle 17, appena vedo che il telefono del capo è occupato, esco salutandolo dalla porta della sua stanza.

Corro a casa. Tra l'ufficio e casa 5 email e 2 sms. Rispondo, mi doccio, preparo il bagaglio (portatili, bandiera marziana, maglie, libri di Roberto, materiale per la riffa).

Alle 18.20 sono al Panta Rei. Preparo il materiale all'ingresso, il punto di raccolta fondi, il tavolo per la presentazione di Roberto.

Alle 19 arrivano Lorenza e Francesco, della Fondazione De Marchi. Sistemiamo il materiale della Fondazione, proviamo a immaginare come sarà la serata e arriva Don Stefano.

Don Stefano, per noi bauscia DSte, viene da Lugano. E' un don don, nel senso di prete. Roberto lo menziona spesso in Settore. Per gli agiografi di Settore, qui il racconto di come si sono incontrati: http://settore.myblog.it/archive/2010/02/02/essere-signori.html

Don Stefano merita una menzione speciale perché porta a me personalmente un dono. Ok i bambini della De Marchi, ma anch'io voglio qualcosa. Uffa. Mi regala un autografo del Capitano. Un autografo del Capitano. Ripeto: un autografo del Capitano.

Dopo Don Stefano arriva il mondo. Dei 70 previsti ne mancano 6 ma se ne aggiunge 1 all'ultimo minuto. Saremo 65, alla fine. Mangiamo l'ottimo cibo di Marilena, adeguatamente innaffiato di vino.

Le donazioni per la De Marchi arrivano e sono tante.

Eccezionalmente quella sera mangio poco. La tensione, la voglia di stare con tutti, il senso di responsabilità che incombe (e se non si divertono?).

Lorenza, della Fondazione De Marchi, e suo marito Francesco, mi aiutano egregiamente. I sorrisi dei presenti mi rincuorano. Posso sciogliermi.

Arriva il momento di Roberto. Faccio passare 20 minuti in cui Sector mi manda occhiate a dire "embé?". Lui non lo sapeva, ma dentro l'apparente sorriso sornione tremavo: "e mò come lo presento?".

Ci vuole il colpo di teatro. E per fortuna me l'ero portato da casa.

(nella foto: il colpo di teatro)
Indosso le mutande di Babbo Natale per attirare l'attenzione dei presenti.

Si vede Babbo Natale?
E passo a introdurre il più grande blogger che la Storia dell'Inter ricordi.
ma no dai, non è vero
sì che è vero
ma no dai
eh, t'ho detto di sì!
Presento Roberto per quei pochi che non lo conoscono e introduco il suo intervento: "Roberto parlerà di Babbo Natale!"

Comincia e finisce parlando della maratona. Di Babbo Natale neanche una piccola menzione. Sarei quasi offeso, ma da grande narratore che è ("ma no dai, non è vero" "sì che è vero" "ma no dai" "eh, t'ho detto di sì") affabula tutti. Anche chi, inopinatamente, dice sempre che sono noioso quando parlo di corse. Tutti presi dalle avventure dei pionieri della maratona.

Finito il racconto si passa al sugo vero. Mentre taluni ingollano il dolce, io, Roberto e la Grande Lamisano predisponiamo la riffa.
(nella foto: Valerio con abile mossa fa cadere tutti i bigliettini)
Grandissimi premi per i presenti. In rigoroso ordine di valore: Tre calendari della Fondazione De Marchi (non ho controllato ma credo che fossero del 2012). Due magliette "Io corro per la De Marchi". Una penna con annesso portachiavi. Maglietta "Si può fare" campagna elettorale per Veltroni del 2008. Un tostapane ultimo modello (lo era quando è stato acquistato, nel 1995).

Per ragioni di privacy non posso dire il nome dei vincitori. Non sia mai che l'Agenzia delle Entrate faccia accertamenti su costoro.

Unica eccezione la faccio per Cristiano. Sì, il nostro Cristiano. Il più fortunato di tutti possiamo dire. Cristiano porta a casa la maglietta "Si può fare".

Pentito di avere messo in palio quel Meraviglioso Premio, tento in tutti i modi di corromperlo. Gli offro vacanze alle Maldive, alle Mauritius. Perfino a Torvaianica. Irremovibile, Cristiano prende la maglietta e torna di corsa al suo posto. Aveva lasciato a metà un discorso con Donatella e DSte su quanto faccia schifo la Rubentus.
(nella foto: Valerio prova a corrompere Cristiano offrendo anche il buono per un pattino)
La serata non è finita, e Roberto regala a tutti i suoi lettori (presenti e futuri) una chicca mica da piangere. Nel senso che si ride molto.

Le chiavi di ricerca. Ma non posso dire di più. Se non c'eravate e siete curiosi c'è solo una cosa da fare. Andare al prossimo Settore Raduno, se mai ci sarà. Portatevi le mutande di riserva perché ci si piscia sotto dal ridere. Io per fortuna ce le avevo.

Quasi dimenticavo. La serata era finalizzata alla raccolta fondi per la Fondazione De Marchi. Che qui non stiamo mica a smacchiare i giaguari. Com'è andata? Potete vedere qui com'è andata: http://www.retedeldono.it/initiatives/view/di-corsa-per-la-de-marchi
Dico solo che per caricare la donazione su Retedeldono ho dovuto usare due carte di credito. Una non bastava per paypal...
Grazie.

Questo post sostiene la campagna: Di corsa per la De Marchi. Se per una qualche sfiga (tipo non eri a Milano il 19 marzo) non hai partecipato alla cena, puoi comunque sostenere la causa con una donazione qui, e Valerio indosserà per te le mutande con le renne. Quelle con Babbo Natale sono andate a una groupie a fine cena

sabato 17 marzo 2012

E' la democrazia bellezza

Abbiamo il menù! (e un pensiero per Luca, Fabrizio e Ylegnagnelli)

Dico subito che mi dissocio formalmente dal risultato elettorale. Lamento brogli e schede nulle. Chiedo la conta delle schede e mi appello al quinto emendamento.

Risotto
Ha vinto il risotto alla monzese (con salsiccia). E' l'unico risultato in linea con il mio voto. Il fatto che abbia vinto con una maggioranza, relativa, abbastanza netta, mi dà buone speranze per il futuro del nostro Paese.

Pasta
Il risultato non è stato chiaro come per il risotto. Il 25% dei 44 votanti ha scelto pennette alle melanzane. Ho solo un commento: buuuuuu. Penne, zucchine e pomodorini erano decisamente superiori. Avrei accettato anche mezze penne zucchine e ricotta. Ma le penne alle melanzane no. Grande disapprovazione. Che ci possiamo fare, è la democrazia bellezza.

Secondo
Vittoria soltanto morale per il secondo. Il 31% ha scelto lo stracotto d'asino. Grande scelta, che denota grande senso estetico. E una grande intelligenza, se posso permettermi. Nel frattempo che decidevamo l'asino è finito. Sono i costi della democrazia, bellezza. Alla presenza del Presidente Dott. Mascali, che presiedeva, sono stati sorteggiati i tre secondi secondi che avevano ottenuto più voti. Tra i secondi secondi, il secondo che ha vinto è stato l'arista al forno al profumo di finocchietto. Il fatto che secondo e secondo in italiano si dicano allo stesso modo complica terribilmente le cose.

Ricapitolando. I vincitori sono:
Risotto alla monzese (con salsiccia)
Penne alle melanzane (buuuuu)
Arista al forno al profumo di finocchietto
In più, come detto, ci saranno 30 portate varie e due dolci.
Basteranno per 67 bocche fameliche?

Ma siccome in questo blog si dovrebbe parlare anche di corsa
Un pensiero per Luca, Fabrizio e Ylegnagnelli

Luca e Ylegnagnelli domani 18 marzo 2012 correranno la loro prima maratona a Roma.

Luca è un appassionato lettore di Piovono Runners e ha raccontato le sue emozionanti emozioni pre-gara in questo post: http://piovonorunners.blogspot.it/2012/03/verso-la-prima-maratona-le-avventure-di.html
A Piovono Runners aspettiamo trepidanti il racconto post gara.

Ylegnagnelli è una marzianissima e coprotagonista di The Spirit of the Marathon II. Piansi come un bèbè quando vidi The Spirit of the Marathon I (uso il passato remoto perché successe qualche settimana fa e un po' me vergogno). Adesso attendo il secondo capitolo della saga con grande pathos. Anche più di quanto feci per Harry Potter and the Deathly Hallows part II.

Fabrizio è il Capitano dei Podisti da Marte e seguirà Ylegnagnelli fino alla fine. Ha già iniziato ad aggiornare i fans di ylegnagnelli su twitter. Basta seguire l'hashtag #ylegnagnelli. Preparate i kleenex.

Mentre Luca, Ylegnagnelli e Fabrizio correranno a Roma, io sarò a Vigevano per la mezza maratona. In attesa della Grande Cena di lunedì, dove Fabrizio ci racconterà un po' delle emozioni di Roma.

E' tempo di chiudere questo post. E' tempo di riposarsi prima della gara. E' tempo... di andare a fare aperitivo che il Presidente è di là che mi aspetta. Buon sabato, e felice domenica.

Questo post sostiene la campagna: Di corsa per la De Marchi. Che tu vada a Vigevano o a Roma. O che tu stia a casa a dormire ben oltre le 6.30. Qualsiasi cosa tu faccia la domenica mattina, puoi comunque sostenere la causa con una donazione qui