domenica 15 maggio 2011

L'ultima settimana (o Come ha potuto vincere l'Azerbaijan?)

Ne è passato di tempo dall'ultima volta. Un marziano a Oxford.

Tante cose sono successe da allora. Lunedì 9 aprile 2011 mi sono svegliato alle 6.40. Ho fatto colazione con yoghurt e cereali. Barba, doccia, denti, completo e una corsettina. Per prendere il bus. 50 minuti dopo ero in Holborn, in ufficio.

Ah non servono tutti questi dettagli? Mi limiterò all'essenziale allora.

L'ultima settimana a Londra. Sono passati due mesi da quando ho messo piede nell'appartamento di Battersea, London. Per l'ultima volta sto aggiornando il blog da questa connessione. Dopo un memorabile Toga BBQ.

Lunedì niente corsa ma tanta programmazione. Martedì, mercoledì e giovedì avrei completato un trittico d'eccezione. Martedì ritorno di corsa dall'ufficio con giro al Battersea Park (circa 11 km). Mercoledì corsa da casa all'ufficio passando da Hyde Park (circa 8 km). Giovedì come mercoledì.

Detto così sembra semplice. Non lo è, non lo è.

Il martedì avrei dovuto portare a lavoro borsa e cambio anche per mercoledì e giovedì. Ovvero due mutande e due paia di calze da lavoro. Ma anche due completi, camicie e cravatte.

Martedì è stato semplice, come previsto. La borsa era già pronta. Il completo in più era già in ufficio. Finito di lavorare mi infilo nel costume da super podista e torno a casa. Senza fretta, senza affanno. 11 km a una media di 4'40'' al km. Un po' di sudore c'è stato, lo confesso. Erano le tossine per la birra della sera prima (4 pinte). Dopo tutto quel programmare c'era bisogno di uno svago. La prima delle tre goodbye evenings.

Mercoledì, sveglia puntata alle 6.30. Mi sveglio alle 7. Le gambe sono pesanti dal giorno prima. Ma si parte lo stesso. Un fastidio al tallone sinistro accompagna il percorso. Ma si corre lo stesso. 8 km, doccia e giornata di lavoro.

L'uscita è calcolata al dettaglio. Lascio il telo ad asciugarsi. Lascio la borsa con il cambio in ufficio, insieme al secondo completo e alla camicia.

Indosso le scarpe da corsa.

Non ci sarebbe nulla di strano, se non stessi uscendo da un prestigioso studio legale inglese con un completo Cerruti e un paio di scarpe Asics.

(nella foto: un professionista della corsa)

Il disagio scompare quando vedo uscire dalla sua stanza un socio. Non conosco la marca del completo, ma le scarpe erano Asics. Da trail. Amo gli inglesi.

La mattina del giovedì non volevo proprio alzarmi. Altri 8 km non li avrei sopportati.

Lo so che vi state chiedendo. "Ma quando finisce questo post?"

Io però vi faccio chiedere: "Che cosa sono 8 km per uno che ne ha corsi 42 qualche settimana prima?"

Bella domanda.

Il punto è che 42 km spompano. Fisicamente e mentalmente. Aggiungiamoci 195 metri e un recupero a base di birra, il corpo un bel giorno decide di abbandonarti. E' più o meno quello che è successo nelle ultime settimane. Poche corse, relativamente lente, con sudore. Tanta birra.

Il post finisce fra qualche riga, comunque.

Giovedì sopporto gli 8 km e li corro. E sono contento. Le gambe si muovono leggere e il ritmo è più veloce. Allungo finale e colazione iper calorica.

Adesso possiamo parlare di cose serie. Avrei accettato qualsiasi vittoria. La canzone in corso (intesa come lingua) dei francesi. I due gemelli irlandesi. Perfino quello sfigato svedese che voleva diventare popolare per farsi tante svedesi.
Ma che la canzone italiana perdesse la finale contro l'Azerbaijan no, questo non lo posso sopportare.

Ell & Niky - Running Scared
(nel video: uno scandalo)

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