lunedì 2 aprile 2012

Metabolizzazione di una piccola impresa personale: la mia prima maratona a due settimane di distanza.

Due settimane. Sono ormai passati 14 giorni dalla mia prima maratona.
Quando avevo scritto questo avevo promesso un "diario romano" a stretto giro. Purtroppo non sono riuscito a mantenere la promessa, da un lato perchè il rientro a Milano è stato più intenso del previsto, dall'altro perchè mi è risultato difficile realizzare per bene l'ampia gamma di emozioni e stati d'animo che si provano in poco più di quattro ore.
In questi giorni, quindi, ho preferito temporeggiare facendo altro o correndo (ho approfittato dello stato di forma buono per farmi anche la mezza della Stramilano).

E ora eccomi qui davanti al foglio (elettronico) e avendo poca voglia di ammorbarvi con emozioni, sensazioni etc. etc. (già fatto nel post dedicato alla preparazione) preferisco raccontarvi i miei primi 42,195 km attraverso pochi pensieri e frasi (mie e di altri, reali e immaginarie) che ben fotografano la mia prima maratona.

ALLA PARTENZA:  "Cosa ci fa questo con un sacco del pattume della raccolta differenziata del Comune di Monza addosso?" (probabile pensiero del mio vicino di partenza olandese, incuriosito dal meraviglioso sacchetto con cui mi riparavo dal freddo in attesa che i partecipanti cominciassero a sfilare. A proposito, il maestro di stile olandese ha fatto la maratona in costume da bagno e con corona di fiori in testa - non scherzo - e probabilmente è anche arrivato prima di me).

LA DERIVA DEGLI INCONTINENTI (KM 4): "Cazzo Guardi?" (considerazione amichevole con cui un gruppetto di una decina di maratoneti - che evidentemente aveva sentito il bisogno di esaurire le risorse idriche della Capitale prima di partire - ha risposto all'innocente sguardo incuriosito mentre facevano pipì, tutti rigorosamente in fila lungo un muro a non più di 30 cm dalla strada in cui passavamo noi altri).

IL MAGO OTELMA DEL SEDICESIMO CHILOMETRO: "Ragazzi, non fate come lui....questo si brucia!" (probabile pensiero del pacemaker delle 4 ore e 15 che mi sono lasciato alle spalle perchè mi sentivo troppo bene. Ho letto del rimprovero nei suoi occhi ma me ne sono fregato. E per una volta avevo ragione.).

A BEAUTIFUL MIND "17,5 + 5 = 20" (grande prova di conoscenza della matematica del sottoscritto. Grazie a questo calcolo ho sbagliato il momento in cui dovevo prendere la maltodestrina - notoriamente la cosa che fa venire più sete al mondo - e ho mangiato la pastiglia non prima del ristoro ma prima dello spugnaggio. Ovviamente non ho fatto un plissé, ho preso due spugne e ho bevuto l'acqua in esse contenute. Essendo poi ipocondriaco, credo di aver contratto grazie a quel gesto almeno una dozzina di malattie che presto si presenteranno).

ALL'IMPROVVISO....L'ANSIA: "Non succede ma se succede...?" (supero il km 30, sono ancora lucido, corro tranquillo, ma inizio a inquietarmi: vedo che il numero di persone che cede, cammina, fa soste lunghe ai ristori, aumenta a dismisura. Io continuo a correre e mi rendo conto che un motivo più che sufficiente per non fermarsi è che non so il numero della centrale dei taxi di Roma per farmi venire a prendere).

ER MOTIVATORE: "Te dico solo una cosa....DAJEEEE!!!! (urlo belluino di un signore del ristoro del km 35 che mi motiva a modo suo mentre inizio a sentire i primi segni di fatica. Ovviamente l'urlo è accompagnato da quello che per lui è un simpatico buffetto...e per me un sonoro ceffone)

RE PER UN KM: Siamo quasi arrivati, mancano circa 4 km, io sono stanco ma laddove non arrivo io, arriva Roma: via del Corso e Piazza del Popolo percorse tra due ali di folla che, per motivi ignoti, applaudono me, proprio me, solo me (non è vero ma in quel momento ci credevo davvero) mi danno la forza per arrivare di slancio al Colosseo. Io, di mio, rispondo comportandomi come un capo ultrà: applaudo a mia volta, aizzo la folla, urlo (si, perchè avevo proprio fiato da specare), riesco probabilmente anche a fare il piacione con un paio di americane...insomma, me la godo....ecco, quel chilometro è da solo la ricompensa per 4 mesi di preparazione.

IL MIO PICCOLO TRIONFO: ancora inebriato dalla folla degli ultimi 5-6 km, arrivo in fondo. E' bellissimo! Se potessi, mi fermerei e mi farei gli ultimi 500 metri camminando. Ma non posso farlo, sono aspirante maratoneta e  se camminassi non mi cagherebbero! Per cui decido di fare l'ultimo km veloce veloce (sarà il mio terzo km più veloce tra i 42 percorsi), arrivo al traguardo di slancio, alzo le braccia e poi mi volto subito indietro per godermi lo spettacolo!
Cazzo, ce l'ho fatta! Sono MARATONETA!

(seguono, urla, schiamazzi, frasi sconnesse del sottoscritto, un poco conciliante spogliarello in mezzo alla strada per cambiarmi di cui pago ancora le conseguenze in termini di raffreddore).


Insomma, è stato bellissimo: non ho avuto problemi drammatici, mi sono goduto al 100% questa esperienza in tutti i suoi aspetti: la fatica, il sudore, i pensieri (spesso malati), le salite, il percorso, la folla...Insomma, non dimenticherò mai quella giornata!

Per cui si va avanti: ho fatto già la Stramilano, correrò la staffetta con il team di Cristiano di Piovono Runners il 15/4, probabilmente faremo la Cortina-Dobbiaco (Cri, magari ci iscriviamo, che dici?) e nel frattempo inizierò a pensare alla seconda maratona.

Che ci sarà, cavolo se ci sarà: se c'è un motivo per cui mi piace raggiungere i miei obiettivi è proprio quello di essere legittimato a pormene altri!

Per cui, ci vediamo presto sulla linea di partenza di qualche maratona!

Ciao a tutti!

Luca

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