giovedì 5 gennaio 2012

Correre a Natale

25 dicembre, ore 21.Nell'ora più sedentaria e satolla del giorno più sedentario e satollo dell'anno esco di casa, ammantato di nero e strisce fluo per cercare un miraggio: l'esterno, la solitudine, il movimento.
Reduce da un pranzo di due ore, un sonno profondissimo di tre e un'eliminazione epurativa delle scorie di pacchi e piatti, regali e bicchieri che sbucavano da ogni angolo della casa.
Avvertivo forte il bisogno di cambiare punto di vista. Di sentirmi altrove.

La corsa ha realizzato il mio desiderio. Mi ha ovattato dal Natale, mi ha portato a fendere strade sornione e stanche, mi ha regalato la compagnia di pensieri solitari e bisbiglianti che altrove non sarei riuscito a sentire.
Non c'era nessuno in giro. Ma nessuno davvero. Nessuno al punto che credo di non aver visto nemmeno un proprietario di cane con animale al seguito.
Forse a Natale i cani pisciano sull'abete, in casa, mentre i padroni si avventano con la determinazione intorpidita degli zombi sugli avanzi del pranzo.

Ho corso i 14 km più stralunati, sovversivi e splendidamente tristi dell'anno.
Mi sono fermato una volta sola, sul primo dei ponticelli pedonali del Naviglio Grande, perchè quell'attimo imponeva di essere guardato da fermo e fotografato negli occhi per sempre. Non un anima viva, nè davanti nè dietro di me, nè su una sponda nè sull'altra.
Ho respirato, ho soffiato fuori un pensiero e sono ripartito.

sabato 31 dicembre 2011

Fine anno

Sveglia alle 7.30. Fatto.

Lenticchie in ammollo la sera prima. Non fatto.

Lenticchie in ammollo alle 7.35. Fatto.

Cotechino fresco cotto per due ore dalle 8 alle 10 mentre inzuppavo i biscotti nel caffellatte. Fatto.

Creato profilo Twitter personale per aggiornare su allenamenti, gare e nuovi post in modo immediato. Fatto.

Riflessione sul fatto che sto per andare in un posto in cui non avrò internet per 7 giorni e la creazione del profilo twitter poteva essere rimandata al 7 di gennaio senza rischiare di perdere il treno delle 14 per Trento. Fatto.

Perso le chiavi del solaio con dentro (al solaio) scarponi da neve e sci. Fatto, per due ore e mezza.

Trovato un fabbro (onesto) a Milano sabato 31 dicembre. Fatto.

Rotto il lucchetto del solaio con il flex. Fatto (il fabbro).

Comprato lucchetto e fatto copia chiave solaio. Fatto (il figlio della portinaia (u' signuri mu u benedici)).

Realizzato che nel solaio non c'erano gli sci perché li avevo lasciati a Trento da un amico. Fatto.

Preso in solaio la scala per cambiare la lampadina del soggiorno. Fatto.

Comprato la lampadina. Fatto.

Comprato carote e sedano per preparare le lenticchie. Fatto.

Brindato al nuovo anno con l'Ortolano di Via Canonica a base di prosecco alle 12. Fatto.

Programmato che cosa fare dopo Capodanno e fino al 6 gennaio. Fatto.

Cambiato la lampadina del soggiorno. Fatto.

Messo su le lenticchie. Fatto.

Iscritto me e Roberto alla Ciaspolada. Fatto.

Corsa programmata dalle 12 alle 13. Non fatto.

Iniziato a preparare il bagaglio alle 13.30. Fatto.

Perso il treno delle 14. Fatto.

Perso il treno delle 15. Fatto.

Perso il treno delle 16. Speriamo di no.

Scritto il post in cui auguro a tutti i lettori di Piovono Runners un buon Natale. Non fatto.

Scritto il post di fine anno in cui auguro a tutti i lettori di Piovono Runners un felice anno nuovo. Fatto.

Andiamo a prendere sto spacchio di treno.

(nella foto: pranzo e schiscia per la cena)

p.s.
Carletto, Cristiano, Nizza, pubblicatelo voi il post sulla pagina facebook di Piovono Runners, che perdo il treno.

mercoledì 21 dicembre 2011

Saldi anticipati (e foto nitidissime)


Sono tornato da otto giorni di Maldive con la seguente eredità:
  • una media di 10 quadratini 4 cm x 4 cm di focaccia mangiati ogni giorno al buffet del resort. Ed era solo il companatico dei piatti principali, sia chiaro
  • un giro alla palestra del resort, ma solo per vedere dov'era. Mai entrato.
  • cinque giri di corsa dell'atollo, prudentemente divisi in due tranche, due il primo giorno, tre il terzo. Poi basta. Un giro dell'atollo richiedeva mediamente 4-5 minuti di corsa, tanto per restituire l'idea dello sforzo. E io correvo con le scarpette in plastica anti corallo, per dimostrare tutta la mia serietà.
  • Alcune sinuose escursioni di nuoto tra i banchi corallini, a molestare pesci annoiati con l'efficente zelo dello snorkelista piemontese (per avere un'idea di che effetto dirompente ha il mare sulla nostra psiche di gente di terra, ascoltare con attenzione Genova per Noi, di Paolo Conte).
  • Per lavorare anche psicologicamente sulla mie motivazioni di runner, abbiamo guardato con la Bionda una stagione e mezza di Mad Men sul portatile, capolavoro seriale nel quale, per chi non lo sapesse, la pressoché unica attività dei protagonisti è servirsi da bere uno scotch alle dieci del mattino e finire il primo pacchetto di sigarette entro mezzogiorno.
  • Sono sceso dall'aereo a Malpensa affrontando i -5 e l'escursione termica di 35 gradi rispetto al luogo da cui era partito indossando solo un golfino leggero. La giacca l'avevo sbattuta schifato in valigia, incapace di affrontare l'idea di tenerla in mano o in vita mentre aspettavo l'idrovolante sulla spiaggia dell'atollo. Meglio il gelo all'uscita dall'aereo che un anticipo del vestiario che mi perseguiterà almeno fino a marzo.
Insomma tutti comportamenti votati alla rigorosa osservanza della deontologia sportiva.

Ma il demone del running non ci ha messo molto a ricomparire sulla mia spalla sinistra. Rientro in casa con valigie alle 21 di lunedì 19 dicembre. Esco di casa vestito di tutto punto da runner alle 7.15 del mattino dopo.
Buio, gelo e vuoto a farmi compagnia. Un'inspiegabile ritrovata motivazione a farmi da supporto. L'ipod nelle orecchie, che uso raramente, perchè stavolta ho bisogno di compagnia. Colonna sonora, il podcast de La Zanzara. Scopro che mi mancavano un po', Cruciani e Parenzo.
Stretching ai Giardini di Porta Venezia, le giostre spente che occupano metà Parco e sembrano uno di quei luna park fantasma da teen horror americano. Qualche essere umano alle prese con la propria deambulazione forzata. Nostalgie di piumoni che li inseguono come scie.
Oggi la tabella dice 10 km a ritmo progressivo. Che significa metà percorso a ritmo gara più dieci secondi, un quarto a ritmo gara, l'ultimo quarto a ritmo gara meno dieci secondi. E' una roba che serve a non addormentarsi, credo. Soprattutto in mattine come queste.
Per i 10 km ho un percorso classico, criceticamente rassicurante. Inizia con un giro e mezzo dei Giardini, prosegue imboccando Via Moscova fino all'Arena.
Lì mi infilo nel Parco e afferro un po' del Senso di uscire a correre a quest'ora. Eccolo:




 L'alba sul Castello è stupenda. Le foto fanno schifo.
Però rendono l'idea: non siamo del tutto coglioni noi runners che usciamo a quest'ora. Oddio, sani di mente del tutto no, ma il premio per la nostra follia sono piccole meraviglie come questa, istanti brevissimi di bellezza in una città che di lì a mezzora ricomincerà ad essere grigia e arrabbiata come sempre.
Riprendo la marcia, attraverso il cortile del Castello in una sua rara dimensione desertica e degiapponesizzata, finisco il giro del Parco e torno verso casa.
Un po' meno infelice di essere tornato a queste latitudini.

E ora i saldi.
Temo che questa sarà una settimana di sconti.
Sconti sui km.
Non mi illudo per la mia grande ripartenza di ieri, anzi temo che questa sarà una settimana grigissima per me e la mia tabella. Prevedo clamorose riduzioni di chilometraggio rispetto ai piani che prevederebbero ripetute 10x1000, un progressivo di 18km e un lungo di 28. Il tutto entro domenica, scartando cene di Natale, aperitivi di Natale, pranzi di Natale e regali di Natale.
Mission impossible.
Quindi saldi.

sabato 17 dicembre 2011

A Montalbano sono

Ore 18.05 del 15 dicembre 2011, infilo l'atto di civile nella busta e sorrido. La tre giorni dell'esame scritto da avvocato è finita. Sono contento.

Tre giorni passati con grande serenità. Tracce molto difficili ma la preparazione per la maratona aiuta sempre. Adesso il risultato dipende da altri.

Le brutte copie
(Parere di civile)

(Parere di penale)

(Atto di civile)

Ed ecco il mare di Milazzo arriva, la mattina dopo. Aereo alle 7.15 da Malpensa. Alle 12 vedo la mia Città, l'inondazione non ha intaccato la sua bellezza.

Domani parto per Montalbano. I 20 gradi di Milazzo sono troppi, vado in montagna. Suino nero dei Nebrodi, ricotta, salsiccia.

Due giorni di corsa in montagna. E di riposo. E di suino nero dei Nebrodi alla brace.

Esame? Quale esame?

lunedì 12 dicembre 2011

Lo zen e l'arte di sostenere l'esame

In programma c'era il terzo post della trilogia spleen.

"Fuori di casa!" doveva essere il primo, "Un tranquillo sabato di corsa" il secondo e questo il terzo. Il tema latente: l'esame scritto d'avvocato e gli effetti deleteri sulla corsa.

(nella foto: gente in fila per far esaminare i codici commentati. Depression)

Il terzo post della trilogia. La terza occasione per piangersi addosso prima di quella tortura che è l'esame scritto. "Oh ma quanto sono giovane e sfortunato!" "Oh ma quanto è crudele il mondo!" "Oh ma da quando se n'è andato Mourinho l'Inter fa cagare!"

Tutti pensieri legittimi (soprattutto l'ultimo (anche se io la amo lo stesso)). Ma cui prosunt?

Quindi basta piangersi addosso. Anche perché, quantunque ci potrebbero essere motivazioni per farlo, ce ne sono tante di più per non farlo. Ad esempio? Beh, domenica mi son fatto 20 km in giro per la città con salita della Montagnola. Oggi altri 10 km in giro per Parco Sempione.

Ieri Cristiano ha pubblicato questo post carico di energia e positività.

Ieri sera sono andato al cinema a vedere Scialla!.



Ieri, dopo il cinema, sono andato a bere una birra con gli amici.

Ieri, dopo il cinema e la birra, ho letto il seguente passaggio in un libro che mi ha prestato un amico:

LA CORSA E L'EFFICIENZA SESSUALE
"Psicologi, sociologi e fisiologi hanno cercato di spiegare il perché abbiano tanto successo le prove podistiche sul tipo della Stramilano e perché oggi sia tanto comune vedere per le strade uomini e donne che, in tuta o in maglietta e pantaloncini, si stanno allenando. Si è detto che costoro corrono perché il benessere fisico che provano nel fare movimento è assai maggiore della fatica; si è detto che il correre con costanza e regolarità è il mezzo migliore per prevenire molte malattie, in primo luogo quelle al cuore e alla circolazione; si è detto che il correre aiuta a dimagrire, ad aumentare la memoria, a dormire meglio, a superare gli stress psichici.
Ma non mi è mai capitato di leggere da nessuna parte di un altro beneficio che si può ottenere al podismo: il miglioramento dell'efficienza sessuale. Non vi so spiegare quale meccanismo intervenga, se non dicendo molto genericamente che può essere una conseguenza dell'aumentata efficienza fisica e del miglior equilibrio psichico. Eppure so che già molti pazienti o amici nell'enumerarmi i benefici che hanno avuto dal fatto di aver cominciato a dedicare alcune ore settimanali alla corsa, mi hanno anche parlato dell'aumentata efficienza sessuale: c'è stato chi mi ha assicurato che, da questo punto di vista, le sue prestazioni non sono mai state tanto buone."
(Enrico Arcelli, La Gazzetta dello Sport 5/11/1977)

Che io l'ho sempre detto, ma nessuna mi credeva sulla parola.

domenica 11 dicembre 2011

Ricomincio da Tre(viso)


Oggi si parla di partenze e di ripartenze.
Prima delle ripartenze.
Dopo mesi di titubanza, passati a titubare sgambettando per Milano nei ritagli di tempo, godendosi mollemente le ultime temperature tiepide con corsette che non superavano mai i 15 km, ho finalmente deciso di ricominciare a fare sul serio.
Ho stabilito una data, il 4 marzo.
Ho deciso il luogo, Treviso.
Ho versato l'obolo e mi sono iscritto.

Eccola, all'orizzonte: la seconda Maratona della mia vita. L'unico stimolo che poteva scuotermi dal torpore compiaciuto dell'impresa romana e del potermi fregiare di essere davvero una maratoneta, era iscrivermi finalmente alla seconda.
Resettare le soddisfazioni e cercarne di nuove. Ritrovare un motivo vero per sfidare freddo, pigrizia, pioggia e stanchezza e uscire regolarmente per mettere un piede davanti all'altro. Mettersi davanti l'osso di un piccolo obiettivo da inseguire.
Senza queste cose torno irrimediabilmente un podista della domenica, sporadico, trotterellante e troppo indulgente verso le distrazioni.
Invece ora eccomi qui, di nuovo serio e di nuovo inguainato nella mia tutina invernale da black sperm.
Ho una nuova tabella da seguire, questa volta seria. Per Roma mi sono allenato al ritmo di tre allenamenti a settimana, ora ne faccio quattro. A Roma l'obiettivo era arrivare in fondo e l'ambizione cronometrica è venuta solo con il tempo; ora invece ce l'ho ben chiara in testa (ma non la dirò, per ora...).

Ho iniziato da due settimane: 51 km corsi nella prima, 56 nella seconda. Ottimo, conoscendomi.

La terza settimana di allenamento sarà più complicata. Problemi.. logistici, diciamo. E qui abbandoniamo le ripartenze - le mettiamo in stand by - e passiamo a parlare di partenze.
Tra poche ore planerò su un atollo maldiviano del diametro di 500 metri.
E non ho intenzione di usarlo tipo pista d'atletica, temo la sindrome del criceto.
Ho altri progetti..
Di ripartenze, se ne riparlerà tra una settimana.

A presto, piovonorunners.