lunedì 12 dicembre 2011

Lo zen e l'arte di sostenere l'esame

In programma c'era il terzo post della trilogia spleen.

"Fuori di casa!" doveva essere il primo, "Un tranquillo sabato di corsa" il secondo e questo il terzo. Il tema latente: l'esame scritto d'avvocato e gli effetti deleteri sulla corsa.

(nella foto: gente in fila per far esaminare i codici commentati. Depression)

Il terzo post della trilogia. La terza occasione per piangersi addosso prima di quella tortura che è l'esame scritto. "Oh ma quanto sono giovane e sfortunato!" "Oh ma quanto è crudele il mondo!" "Oh ma da quando se n'è andato Mourinho l'Inter fa cagare!"

Tutti pensieri legittimi (soprattutto l'ultimo (anche se io la amo lo stesso)). Ma cui prosunt?

Quindi basta piangersi addosso. Anche perché, quantunque ci potrebbero essere motivazioni per farlo, ce ne sono tante di più per non farlo. Ad esempio? Beh, domenica mi son fatto 20 km in giro per la città con salita della Montagnola. Oggi altri 10 km in giro per Parco Sempione.

Ieri Cristiano ha pubblicato questo post carico di energia e positività.

Ieri sera sono andato al cinema a vedere Scialla!.



Ieri, dopo il cinema, sono andato a bere una birra con gli amici.

Ieri, dopo il cinema e la birra, ho letto il seguente passaggio in un libro che mi ha prestato un amico:

LA CORSA E L'EFFICIENZA SESSUALE
"Psicologi, sociologi e fisiologi hanno cercato di spiegare il perché abbiano tanto successo le prove podistiche sul tipo della Stramilano e perché oggi sia tanto comune vedere per le strade uomini e donne che, in tuta o in maglietta e pantaloncini, si stanno allenando. Si è detto che costoro corrono perché il benessere fisico che provano nel fare movimento è assai maggiore della fatica; si è detto che il correre con costanza e regolarità è il mezzo migliore per prevenire molte malattie, in primo luogo quelle al cuore e alla circolazione; si è detto che il correre aiuta a dimagrire, ad aumentare la memoria, a dormire meglio, a superare gli stress psichici.
Ma non mi è mai capitato di leggere da nessuna parte di un altro beneficio che si può ottenere al podismo: il miglioramento dell'efficienza sessuale. Non vi so spiegare quale meccanismo intervenga, se non dicendo molto genericamente che può essere una conseguenza dell'aumentata efficienza fisica e del miglior equilibrio psichico. Eppure so che già molti pazienti o amici nell'enumerarmi i benefici che hanno avuto dal fatto di aver cominciato a dedicare alcune ore settimanali alla corsa, mi hanno anche parlato dell'aumentata efficienza sessuale: c'è stato chi mi ha assicurato che, da questo punto di vista, le sue prestazioni non sono mai state tanto buone."
(Enrico Arcelli, La Gazzetta dello Sport 5/11/1977)

Che io l'ho sempre detto, ma nessuna mi credeva sulla parola.

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