giovedì 27 gennaio 2011

De rannorum natura

è tornato l'Anonimo e noi lo pubblichiamo..

Se ti svegli alle 6 del mattino, sei un pirla. Questo per lo meno pensavo fino alle 6 del mattino di domenica, quando, per l’ansia da prestazione (altrui) mi sono svegliato. E non mi sono sentito affatto un pirla.

Sapevo che l’incontro sarebbe avvenuto attorno alle 7. Ma mi è successo quel che mi accade sempre prima di un viaggio, lungo o breve che sia: mi sveglio prima, dannatamente prima, per l’emozione e vivo malissimo quel tempo d’anticipo che accumulo.

Il loro viaggio cominciava alle 7. Dalle 6 alle 7, che fare? La risposta è affiorata inaspettata, un po’ come capitava a Proust con il profumo delle madeleine, quando ormai mi ero rassegnato a passare un’ora a mangiarmi le unghie: Sky, Intrattenimento, Sky 24, Meteo 24!

Potevo sentirmi parte del loro viaggio, controllando località per località le condizioni climatiche e le temperature previste per la giornata… Fino ad arrivare a San Gaudenzio.

Ed eccoli lì, quei maledettissimi, pochissimi gradi (e per di più sotto lo 0). Scoraggeranno Aldo e Drugo? Faranno loro paura? O invece saranno d’aiuto per affrontare i 21 km che li attendono?

Un’ora è passata con queste congetture. E quasi mi perdevo la partenza.

Ebbene sì, li ho seguiti, li seguo. Loro non lo sanno, ma sono la loro ombra. Non corro, no, però ho una Flying Machines, un po’ come quella di Dastardly e Muttley (La corsa più pazza del mondo), e non mi perdo neanche una gara, neanche un allenamento. E, grazie al dono dell’ubiquità, mi son goduto anche il battesimo di Nizza.

Soddisfazioni grandi su tutti i fronti. Per il miglioramento di Cristiano; per l’atteggiamento di Carlo; per la maglietta fluo di Nizza.

Impressioni dalla gara. È stata appassionante. Avete presente in Tre uomini e una gamba quando Giovanni batte il bambino facendo la ruota? Ecco ora riportate quello sguardo sul volto di Cristiano, nel momento in cui ha superato Linus. L’orgoglio strabordava più del sudore. Gli occhi sorridevano più della bocca dello stregatto. E i muscoli, per qualche minuto, se li è completamente dimenticati, tanto da sembrare la fatina Trilli che svolazza leggera e leggiadra nell’aria.

A quel punto ho inchiodato con la mia FM e ho deciso di metter la retro, per controllare come stesse andando il nostro Carletto… Corri Forrest, corri! Felice, felicissimo, seppur distrutto, della prova che stava effettuando. Si gongolava al saluto e agli applausi degli incitatori e aveva uno sguardo che era un misto di ironia e rassegnazione. Ma non una rassegnazione negativa, anzi. Lui era contento così, per oggi. Ed io con lui.

Impressioni dall’allenamento. L’argomento più atteso era la tenuta da runner. E devo dire che pensavo molto, molto peggio. Nizza era un figurino, attillato, certo, ma un figurino. Senza nulla da invidiare a un esperto di corsa. Fino alla visione in stile funghetto allucinogeno ha retto benissimo. Poi la principessa Leila l’ha trascinato in un mondo fatto di fiori parlanti da salutare e bianconigli da inseguire. Ma forse è stato proprio questo paese delle meraviglie a fargli concludere il suo primo vero allenamento con il massimo della soddisfazione.

Grandi ragazzi, anche questa volta è stato bello seguirvi.

4 commenti:

  1. Oh, anonimo! Se la mattina alle sei non sai che fare, passo anche sotto casa tua e andiamo a correre assieme!

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  2. Ci verrei eh... ma proprio non posso, mi spiace!

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  3. Guarda che se è per l'anonimato, ho una splendida maschera dell'Uomo Tigre da prestarti.

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