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martedì 15 febbraio 2011

Scende la pioggia...

...ma che fa?

Nulla. I Runners che Piovono, giustamente e nomen omen, se ne sbattono. Continuano a correre sereni.

Oggi stava per realizzarsi un evento dal sapore cinematografico. O forse più da piccolo spot pubblicitario. Il marito della collega di Studio, preso bene dal fatto che oramai tutte le mattine siamo in tre, e dunque una "cumpa" in stile pop art, voleva farci diventare Moschettieri del Re e venire a fare il quarto.
Il proselitismo non è il primo dei miei obbiettivi, ma l'idea di diventare sempre più mi entusiasma.
Pioggia e possibilità di poltrire sotto le coperte lo hanno fatto desistere, ma credo che un paio di stilettate nell'orgoglio saranno sufficienti per convincerlo a unirsi a noi a breve.

Presi bene per presi bene, mi sono preso bene a mia volta con l'idea della tracciabilità, e ho pensato di mettere in piccolo, in ogni post che segua un'uscita di corsa, una piccola immagine cliccabile con il percorso svolto.
Il tracciato di oggi gira intorno al Parco Sempione, anzichè inoltrarsi al suo interno. Ed il motivo è semplice. A noi di Piovono Runners potrà pure piacere la sensazione liberatoria e di comunione con l'atmosferico evento, ma il fango ci dà ancora dei problemi. Si tratta, all'evidenza, di pregiudizi e arcaiche resistenze che presto abbatteremo. Per il momento, però, la lotta nel fango continua a non interessarci. A parte quella femminile, ovviamente.
Ecco il percorso, nove chilometri e 400 metri in pieno centro a Milano:

Il punto di partenza e quello di arrivo non coincidono. Il motivo non è la tutela della mia privacy (sto qua a raccontarvi i fatti miei), ma il fatto che i GPS da polso impiegano sempre alcuni minuti a quadrangolare la posizione, prima di divenire utilizzabili. Di solito aspetto che capisca dove si trova, ma tra freddo e pioggia non avevo desiderio di stare fermo come un palo e ho preferito muovermi.

A domani per un nuovo tracciato.

P.s. Domenica ho incontrato il maestro. Colui che ci ha originati senza saperlo, perchè le Sue azioni rieccheggiano nell'eternità. Correva a passo tranquillo, ma felpatissimo, per i Giardini di Porta Venezia. L'ho salutato e trovato le motivazioni per i 25 chilometri di domenica. Grazie Coccola

mercoledì 2 febbraio 2011

Alla rinfusa

Temo sempre il momento in cui decido di comprare qualcosa di veramente tecnico che riguarda le mie piccole distrazioni. Non riesco mai a capire se è l'evoluzione in passione dei miei hobbies, oppure il punto di massima altezza del mio interesse.
Così è stato quando ho comprato la tavola da snow la prima volta. Oppure quando ho acquistato l'abbonamento per la palestra anni fa. Lo stesso sentimento di lieve ansia mi è venuto anche quando ho comprato, a metà giugno dello scorso anno, il GPS.
Tra l'altro l'acquisto rivela quanto dilettantistico e poco meditato sia il mio approccio a qualsiasi cosa.
Non ho comprato, prima, le scarpe nuove, le magliette tecniche, o cose che potessero migliorare fisicamente la mia corsa. Sono passato direttamente all'oggetto dei desideri più figo, ma anche quello meno facile da riciclare se passa lo slancio.
Poi, a metà settembre, poco prima della Mezza Maratona di Monza, ho comprato tre magliettine tecniche.
Praticamente ho passato l'estate a infradiciare inutilmente magliette di cotone, ma in compenso sapevo esattamente quanti chilometri correvo e in quanti minuti completavo ogni chilometro. Poi, a settembre, ho comprato le magliette. Il primo oggetto veramente utile.
Ma il motivo è stato che non volevo correre la mezza maratona con l'aspetto del primo pirla che passa.
Corsa la mezza maratona sono passato all'acquisto delle scarpe da running nuove, da lì sono passato al gilerino smanicato semiimpermeabile per quando piove, e ai pantaloncini ultraderenti corti. Poi ho smesso di correre. Sino a fine dicembre.
Adesso ho riiniziato a correre da un mese.
Ho già acquistato due magliette tecniche per il freddo, dei pantaloncini aderenti che arrivano sotto il ginocchio, chili di creme e pomate, una fascia per le orecchie, e sono stato tentato da dei guantini veramente fighissimi.
Nel frattempo un'altra mezza maratona è finita alle spalle.
Ora ho puntato delle calze studiate apposta per il running.
Ogni tanto mi chiedo se non continuo a correre per sentirmi legittimato a fare questi acquisti. Per indossare, senza sentirmi un cretino, tutte questi oggettini tecnologicamente avanzati, studiati apposta per chi pratica a discreto livello uno sport.
Che, poi, discreto è un parolone. Più che altro arranco. Eppure ieri sera con Cristiano ci scambiavamo compiaciuti le nostre sensazioni muscolari per confrontare i reciproci progressi.
E se Cristiano avesse deciso di praticare lo sci di fondo? O la pelota? Ecco, la pelota mi ha sempre affascinato. Quella sorta di protesi ricurva che usano per lanciare la palla, prima o poi, la voglio provare.
Tra sabato e domenica devo piazzare un lungo di almeno una 20na di chilometri. Mi è stato proposto di andare a correre la Mezza Maratona delle due Perle. Tra Santa Margherita e Portofino.
Ci sto pensando.