giovedì 10 marzo 2011

Agli sgoccioli

Oramai siamo al 6 giorno senza corsa. Ne mancano 9 alla Maratona di Roma.

In fin dei conti è passata meno di una settimana dall'ultima sgambata, eppure mi sembra di essere fermo da un tempo molto più lungo. Il motivo principale credo sia legato al fatto che, da quasi tre settimane, non corro la domenica. E la domenica è giorno di lungo.

Praticamente l'allenamento più importante. Mi manca. E non posso più permettermi di recuperarlo. Niente lungo da 30 chilometri. Ne avrei dovuti fare almeno due.

La maratona è la prossima settimana, e come al solito arrivo impreparato. Tra tante cose la costante che da sempre mi accompagna si è ripresentata. Ecco a voi, signore e signori, vi presento: L'assoluta impreparazione!

Ciò mi ha indubbiamente dotato di buoni riflessi, ma ogni tanto sarebbe bello sapere di farcela in anticipo.
Come dicevo a Cri, le paure sono due: la prima è decedere durante la corsa, la seconda è decedere dopo la corsa. Lui mi ha suggerito di andare incontro al creatore sul traguardo. Per avere la maggior risonanza mediatica possibile. Metti caso che crolli sotto a un ponte, oppure in un punto poco panoramico. Chi ti vede? Nessuno.
Tenuto conto dei tempi di percorrenza, dunque, l'unico passaggio ancora presidiato da qualche media potrebbe essere solo il traguardo.
In ogni caso, purtroppo, il destino è segnato. Deve essere traguardo, e non si scappa.

Anche perché non è che se smetti di correre passa un tizio con un Kart e ti porta bello bello al traguardo. Sempre e comunque con le tue gambe ti devi muovere. E allora che fai, ti ritiri dopo 25 chilometri e ti fai il percorso a ritroso camminando? Sticazzi, c'è solo da andare avanti. E poche lamentele.

La sera prima si deve mangiare carboidrati. Beh, che c'è di meglio che un piatto di Cacio e pepe a Trastevere? Con un quartino di vino, poi, è la morte sua. Voglio dire, perché mortificarsi con i tortiglioni in bianco? Un po' di trasgressione ci vuole. Visto che sarà difficile trasgredire al precetto sull'astinenza, almeno quello sul cibo.


eh...

2 commenti:

  1. comunque, per consolarti ma non troppo, esiste una cosa dal nome umiliantissimo, chiamato Bus Scopa che raccoglie i ritirati e li porta all'arrivo.
    Credo che facciano lo stesso servizio anche per i corpi senza vita, forse con un pulmino a parte. Questioni di igiene.

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  2. Col piffero che ci salgo sopra. Piuttosto ci si becca a Milano dopo qualche giorno.

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