lunedì 14 febbraio 2011

No run, no party? Yes, party yes

Oggi arrivo con un bel niente da raccontare in fatto di running. Lo dichiaro subito. Da tre giorni mi porto dietro una mezza, diciamo tre quarti, influenza che mi sta fiaccando un casino. Se calcolate che giro tutto il giorno tra gelo e sale (cinematografiche, non quello che si butta a tera quando ghiaccia), che ogni sera ho una cena e quasi sempre anche un dopocena, che dormo in media cinque ore a notte, capirete che il mio corpo non si trova nelle condizioni migliori per recuperare.
Pero' di cose interessanti ne ho viste.

Ho visto una festa in maschera, nei saloni del mio albergo. L'invitato piu' giovane aveva 65 anni. C'erano marinaretti, cavalieri medievali e cowboy. Tutto come in una festa in maschera normale. Ma con l'anca traballante. Sembrava Cocoon shakerato con Eyes Wide Shut.

Ho visto taxisti libanesi fumarsi a tutta velocita' Postsdamer Platz, con il rosso. Li ho visti girarsi verso di me, dopo aver bruciato il semaforo, con un sorriso di complicita' mediterranea e li ho sentiti dirmi che non se ne puo' piu' di questi tedeschi calmi, compassati e ligi alle regole e che noi mediteranei abbiamo un "tiemperament fuolle". Mi sono sentito rispondergli che in linea di massima ero d'accordo ma che, a costo di sembrare scandinavo, anche sopravvivere mi sembrava una buona idea.

Ho visto un po' di quella Berlino che si e' meritata la fama di capitale piu' giovane e movimentata d'Europa. Sono stato in locali prevalentemente gay e prevalentemente in posti inimmaginabili, soprattutto per gli standard omologati di Milano. Sono stao in un bar le cui pareti erano totalmente ricoperte di un'alta e pelosa moquette rosa. No, moquette rosa non rende l'idea. Avete presento il coniglio Tenerone di Drive In? Vi chiedevate che fine avesse fatto? E' morto, e' stato scuoiato e la sua pelle e' andata ad arredare le pareti del bar di cui sopra. Ora si' che ho reso l'idea.
Sono stato in una discoteca che occupa un intero edificio ex industriale semi diroccato di Berlino Est. Si chiama Berghein ed e' un posto incredibile, su tre piani, una struttura ipnotica, musica eccezionale e gente fuori di testa. Ci sono anche lunghi corridoi labirintici che portano dritti dentro dark room, per chi gradisse. Per entrare in questo posto, uno dei punti di riferimento della scena berlinese, che a sua volta e' punto di riferimento europeo, abbiamo fatto si' e no due minuti di coda e pagato 12 euro. Pensateci, e odiateli un po', la prossima volta che vi ritroverete fuori al gelo, di fronte al Plastic a pietire l'isterico perche' vi faccia entrare in quella specie di bilocale sudato, a 25 euro. Pensateci.
Ah, all'uscita, alle 4, c'era una fila di quindici taxi in attesa fuori dal locale. Pensate anche a questo.

Il resto la prossima volta. Altrimenti, se non ricomincio a correre, che cazzo vi racconto?

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