mercoledì 16 marzo 2011

Fotomarathon


Dopo quasi tre mesi di allenamento mi è venuta una curiosità. E così sono andato sbirciare il percorso della prima Maratona della mia vita.

(L'immagine può essere ingrandita cliccandoci sopra).
Fino a pochi istanti fa non avevo la più pallida idea del tracciato. Può essere che, segretamente, non prenderne coscienza servisse a non far salire l'ansia da ritiro.

Bando alle ciance, ecco un breve reportage fotografico dei luoghi che interseca il percorso. Ci vorrebbe un De Zan a commentare, ma dovete accontentarvi.
Fori Imperiali

Si parte dai Fori Imperiali. E si percorrono circa due o tre chilometri, girandovi attorno.  Si tratta di un primo tratto che verrà corso nella bolgia totale. Anzi, forse nemmeno verrà fatto di corsa, perchè di solito è tale la calca, che per i primi due tre chilometri quasi si cammina.

. Il Campidoglio.

Nella circumnavigazione si incrocia sulla sinistra, dapprima, il Campidoglio. Poche sono le cose che ricordo con chiarezza degli anni di scuola. Il Campidoglio deve ringraziare la storiella delle Oche.

Circo Massimo oggi



Ed a seguire, sulla destra, i corridori trovano il Circo Massimo. Perlomeno, incrociano quello che ne resta oggigiorno.

Visto che al ritorno ci si passa di fianco in direzione opposta, probabilmente riuscirò ad avere allucinazioni tali da farmelo vedere nel suo stato originario. Se riesco scatterò qualche foto per amor di storiografia.

Basilica di San Paolo fuori le mura

Il percorso si snoda poi lungo la Via Ostiense, e si arriva alla Basilica di San Paolo, più o meno intorno al sesto chilometro di corsa. A questo punto i muscoli iniziano finalmente a scaldarsi a dovere. Ci troviamo all'incirca a venticinque minuti, mezz'ora di corsa. Cristiano dovrebbe passare da queste parti approssimativamente cinque minuti prima di me.

Ed è in questo momento della corsa che si incontra, per la prima volta, il Tevere. Da milanese, abituato alla stitichezza artificiale dei Navigli, passo sempre ore sulle sponde dei fiumi che trovo nelle altre città, esercitano su di me un fascino tutto particolare e non vedo l'ora di correre sul lungo Tevere.
La Piramide Cestia

Lo si attraversa da una sponda all'altra e poi lo si segue risalendo la corrente, fino ad arrivare all'altezza di un oggetto della cui esistenza ignoravo, sino ad oggi, l'esistenza. La Piramide Cestia (aka Piramide di Caio Cestio).

Poco dopo la Piramide terminano i primi dieci chilometri della Maratona di Roma. La proiezione vuole che il sottoscritto arrivi in questo punto poco prima che sia trascorsa un'ora, più o meno 56 minuti dopo aver tagliato la linea di partenza. Il distacco da Cristiano dovrebbe essersi dilatato sino a sfiorare i dodici minuti circa.
Cupolone

Si continua a seguire il fiume e dopo averlo attraversato nuovamente, i corridori giungono, udite udite, alla Basilica Di San Pietro. Dal poco che mi ricordo di quando, tanti anni fa, ci misi piede la prima volta, mi faceva stanchezza anche solo l'idea di camminare da una parte all'altra della Piazza. Questa volta ci arriverò dopo 15 chilometri di corsa.
Lungotevere a caso



La Maratona prosegue e dopo un tratto immerso nelle vie della Città Eterna, si risbuca sul Lungo Tevere. Si tratta di un momento importante, perché i corridori arrivano a metà percorso. Che mazzata, di solito le mie gare finivano qui, alla Mezza Maratona. Tutti i ricordi che ho parlano di stanchezza devastante e distruzione fisica. L'idea che sarà solo la boa di metà percorso turba. Il sottoscritto dovrebbe passare da queste parti dopo circa due ore e cinque, due ore e dieci. Fra me e Cristiano, oramai, ci saranno almeno mezz'ora e circa sette chilometri di distacco.

Piazza navona
Da questo momento in avanti è solo Tevere, Tevere, Tevere (e ancora Tevere),  per circa quindici chilometri. Soddisferò tutta la mia sete di fiumi in città per i prossimi tre anni. Intorno al 35esimo chilometro, chi, dei corridori, avrà ancora forza per guardare ammirerà Piazza Navona.

Cristiano, quando passerò da queste parti, se avrà rispettato tempi e proiezioni, sarà nelle braccia accoglienti ed amorose della Bionda. A me mancheranno ancora quarantacinque minuti buoni di fatica. La speranza è riuscire a farsi distrarre dal paesaggio che scorre. Forse scorrere è un po' troppo, più che altro ogni tanto un fermo immagine dovrebbe sostituirne un altro.
In più o meno rapida sequenza si susseguiranno l'Ara Pacis (o Arrapacis come amichevolmente la chiamavamo ai tempi del liceo), Piazza del Popolo e Piazza di Spagna, con la Fontana della Barcaccia.

Piazza di Spagna
L'Arrapacis










Oramai la Maratona è quasi finita. Sono passate da un pezzo le quattro ore di corsa. Forse, in preda al delirio, mi getterò nella Fontana di Trevi gridando: "Marcello! Come here!", o forse, semplicemente, arrancherò preda della disperazione. Ecco uno scorcio della mitologica Fontana
Fontana di Trevi
Arrivati a questo punto, mancheranno ancora circa cinque chilometri. Se mai dovessi arrivare alla Fontana di Trevi senza essermi ritirato, allora inizierò a sentire di potercela fare davvero.

La Maratona porta i corridori a ripercorrere, al contrario, parte del tracciato già corso alla partenza. Si sfiorano i Fori Imperiali, si rivede il Campidoglio e di nuovo appare il Circo Massimo. Oramai è fatta, l'attesa è tutta per quando, finalmente, spunterà la sagoma del più grande Tempio dedicato allo spettacolo ed allo "sport" che sia mai stato costruito nell'antichità.

Cinquantamila spettatori, battaglie navali, sanguinose lotte tra gladiatori, belve feroci e un unico dio a decidere i destini di tutti: l'Imperatore. Ecco il Colosseo.

Chissà se arriverò a vedere il Colosseo da Finisher, oppure no.Chissà se a questo punto incontrerò Cristiano. Chissà, se lo incontrassi, cosa succederebbe. Fratello mio, portare a termine questa impresa insieme a te diverrebbe uno dei più bei ricordi della mia vita.

In bocca al lupo (Lupa?)

1 commento:

  1. Incredibile, me l'hai fatta sognare passo per passo. E, se possibile, mi hai fatto aumentare la voglia di correrla! Grazie

    RispondiElimina