mercoledì 2 marzo 2011

Uno su quattro non ce la fa

Spesso su queste pagine ci avventuriamo - e cerchiamo di portarvi con noi - in lunghi racconti, nel tentativo di descrivervi e condividere tutte le sfaccettature delle sensazioni che sperimentiamo in questo bellissimo gioco, per noi nuovo, chiamato corsa.
Non è solo esibizionismo. E' tutto vero, tutto un complesso intreccio di benessere mentale e fatica fisica. C'è tanta "roba" immateriale e interiore ad accompagnare l'atto materiale e concreto della corsa.

Poi però ci sono anche i fatti. Ci sono gli eventi, c'è la densità, c'è gente che respira e muove i muscoli. Ci sono i numeri.

Ogni tanto uno spazio ai numeri lo regaliamo. Quanti km abbiamo percorso, a che velocità, che pettorale avevamo o avremo, che temperatura c'era quel giorno. Questo post è dedicato ad alcuni mumeri, con l'intento di farvi apprezzare la concretezza e l'entità tangibile di quello che ci apprestiamo a fare.
Questo post è dedicato innanzitutto ad un numero che oscilla tra 15.600 e 16.000.
Sono gli iscritti effettivi alla Maratona di Roma. Sono tantissimi, per un evento italiano. Io, che corro prevalentemente da solo, provo un pizzico di emozione davanti all'idea di una tale massa di persone che, come me, stanno arrivando ciascuno dal suo punto del mondo per convergere alle 9 del mattino del 20 marzo al Colosseo di Roma. Hanno tutti la mia stessa idea in mente. Si stanno facendo tutti un mazzo tanto da mesi per arrivare al mio stesso obiettivo. Escono tutti nel weekend per macinare chilometri. Avranno anche avuto tutti una Crisi, prima o poi.
15.641 persone già iscritte, a ieri. E' già stato battuto il record stabilito l'anno scorso.
In più sono previste 85.000 persone alla corsa "fun", la non competitiva di 4 km.
Una massa di 100.000 runners che, invece di schiacciarmi, mi esalta.
Sono tanti, quindicimilaseicentoquarantuno. 8600 sono italiani. 7000 gli stranieri da 84 paesi. 120 in totale sono gli atleti disabili.

Un altro numero, visto che siamo in tema, mi ha colpito: il record di finisher, di persone cioè che hanno portato a termine la gara. E' stato stabilito nel 2007, con 11.895 che hanno tagliato il traguardo. Questo dato mi ha spinto ad un rapido e semplice ragionamento: l'anno scorso c'erano più di 15.000 iscritti, ma non è stato battuto il record dei finisher. Significa che circa 3.500-4.000 persone non ce l'hanno fatta ad arrivare in fondo. 1 su 4, a spanne. Tanti.

Per questo, al di là delle sensazioni, mi piace raccontarvi un po'anche i freddi numeri. Alle volte restituiscono la fatica meglio di quanto faccia un racconto. Perché è affascinante narrare la difficoltà di ciò che stai facendo e trovare le parole migliori per descriverla. Ma alla fine è la conta dei "caduti" a restituire meglio di ogni altra cosa la grandezza di quello che ti sei imposto di portare a termine.

Il freddo numero.
Uno su quattro non ce la fa.
Riuscirò ad essere uno degli altri tre?


1 commento:

  1. Per fortuna noi siamo in due, non c'è abbastanza capienza per avere un non-finisher.

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