giovedì 10 febbraio 2011

Andiamo a Berlino, Beppe.

E questo credo sia il primo articolo postato dall'estero, tanto per battere ogni giorno un record sul nostro blog.
Per chi non lo sapesse, da qualche ora mi trovo a Berlino e ci rimarro' una settimana a seguire il Festival e il Mercato annesso.
Stamattina sveglia alle 6.45 e viaggio verso Malpensa su un taxi guidato un anarchico internazionalista. Avete presente la classica immagine del taxista: conservatore, tendenzialmente razzista, lamentoso e qualunquista? Il mio era raro come un panda a confronto: ex anarchico, ex insegnante di sub, 18 anni passati a girare l'Asia (ma Asia vera, e' stato in Pakistan e Afghanistan, tanto per dirne due), mente lucidissima sui problemi di politica internazionale. Il primo taxista parlante interessante della mia vita. Di solito quando attaccano i loro pistolotti sul traffico nell'ora di punta o sul degrado di Milano dovuto agli stranieri, vorrei morire. Oggi mi sono divertito.
Volo puntualissimo. Sbarco a Berlino temutissimo: l'anno scorso la settimana del festival era stata la Tempesta Perfetta, con due metri di neve ovunque. Oggi invece strade pulite al punto da non riconoscerle (non scherzo, oggi ho scoperto che di fianco al nostro albergo c'e' un giardinetto, l'anno scorso non riuscivi nemmeno ad immaginarlo), clima che definire mite sarebbe ottimistico, ma comunque solo moderatamente freddo, quasi piacevole viste le aspettative.
Unica altra nota degna di rilievo della giornata, l'apparizione, all'anteprima del suo film (abbastanza inguardabile, per la cronaca), di Kevin Smith. Per chi non sapesse di chi si tratta - shame on him/her - e' l'uomo che ha regalato al mondo Clerks. E questo per me basta a incastonarlo nella bacheca dei Grandi, anche se da allora avesse girato solo televendite. In effetti tranne rari casi i suoi film successivi non sono stati molto piu' toccanti di un materasso accarezzato da Mastrota. Bene, il nostro Kevin, uomo dalla stazza importante, ogi si e' presentato cosi': magliettona da hockey taglia XXXXXXL arancione e blu elettrica, pinocchietti di jeans senza calze, cappottone grigio di lana a farcire il tutto. Ha farneticato per dieci minuti davanti alla platea e alla fine e, stato anche divertente. Poi e; iniziato il film. Purtroppo.

Ma arriviamo al punto e rassicuriamo la platea vera, quella di Piovono Runners: si', in valigia ho tutto l'armamentario da runners (occupa circa un terzo della capienza totale), per indoor e outdoor. Andro' a correre, promesso. Se riesco gia'domani. Ho una tabella che mi tiene sotto osservazione, anche in latitanza. A due passi dall,albergo c,e' il Tiegarten, il parco piu'grande di Berlino. Se il tempo regge, diventera' il teatro delle mie imprese prussiane.
Se no c'e' sempre il maledetto tapiren settato in miglia, di cui vi raccontavo...

Vado, il lavoro mi chiama.
Keep in touch.
Baci

1 commento:

  1. Kevin Smith doveva schiattare di infarto alla prima di Clerks. Ci avrebbe fatto un figurone sensazionale e avrebbe evitato al mondo tutto quello che ha girato (e mangiato) dopo.

    Non lo direste mai: un tempo era magro.

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