lunedì 7 febbraio 2011

It's a long way to the top (If you wanna rock 'n' roll)

Il mio amico Paolo P. oggi sarebbe fiero di me.
Paolo P. è stato il primo metallaro che ho conosciuto. Ha dato i primi segnali di metallitudine attorno ai 10 anni. Io compravo per cinquemila lire le cassette tarocche di Jovanotti al mercato davanti a casa mia e già mi sentivo piuttosto rock 'n' roll ("Sei come la mia moto, sei proprio come lei / andiamo a farci un giro fossi in te io ci starei.. "Ci starei a fare cosa? Quante raffinate doppie letture mi sfuggivano all'epoca..). Lui iniziava a parlare di Alice Cooper, dei Metallica e dei Sepultura. Io con uno sforzo di ribellione arrivavo ai Gun ' n 'Roses, al massimo. Non mi fidavo in generale di quei capelloni sudati, truccati, con le vocine stridule. Cattivi. Sicuramente drogati.
No Vasco, no Vasco. Io non ci casco.

Oggi Paolo P. sorriderebbe compiaciuto a vedermi iniziare un post con una citazione degli Ac/Dc e forse mi perdonerebbe per la mia ignoranza passata. In fondo era giovane e cattolico all'epoca, il Girola.
Chissà se corre, Paolo P.
Sicuramente poga.
Sarebbe fiero anche di sapere che ieri ho corso per 32 km, attività che ritengo sufficientemente rock 'n' roll da meritarsi un titolo introduttivo degli Ac/Dc, appunto.

Non so se 32 km interesserebbero Paolo P., ma sono sicuro che incontrerebbero l'approvazione persino del podista integralista, quella figura di taliban del running che, come scrivevo settimana scorsa, disprezza i tapis roulant.
Lo so perchè interessandomi di soppiatto al mondo dei runners seri, ho scoperto che questo genere di allenamenti loro, i podisti integralisti, li chiamano lunghissimi. L-U-N-G-H-I-S-S-I-M-I, avete capito? E' un nome bello cazzuto per un allenamento, "lunghissimo". Ha un'eco roccosifrediana che gratifica.
I 32 sono l'allenamento più lungo che la Tabella prevede in vista della Maratona di Roma. Li prevede due volte e ieri era la prima. Oltre i 32 non si va. La cosa meravigliosa è quindi che, il giorno della gara, quegli ultimi dieci km che dal 32esimo mi porteranno al sogno dell'arrivo sotto il Colosseo saranno un'incognita totale, un territorio sconosciuto fatto di dolori muscolari stereofonici, visioni di santi e di draghi e preghiere lisergiche. Hic sunt leones (traduzione libera: E mo so' cazzi tua), come avrebbero detto saggiamente i romani, quelli di una volta.
I 32 di ieri son andati bene, devo ammettere. Di qui a dire che ne avrei fatti in scioltezza altri dieci ce ne passa, chiaramente. Però li ho macinati bene, con un ritmo discreto, senza nemmeno i dolori patiti domenica scorsa sul finale dell'allenamento da 28.
Un po'sicuramente è da imputarsi all'allenamento, che sta funzionando. Un po' è grazie a loro due. A Carlo, alle chiacchierate e ai silenzi di quelle due ore passate insieme ad attraversare parchi, boschi e strade. E alla Bionda, che la domenica ha sempre un ruolo strategico nel dare carburante alle mie performance da runner. Di solito venero (e condivido con i lettori del blog) il pranzo con cui mi sorprende al mio ritorno. Ma questa volta a quello risponderò con i fatti, preparandole io un risotto super, stasera. No, stavolta la copertina se lo merita il prima, il vero fuel della mia performance: la nostra colazione a letto. Banana affogata in spremuta home made, toast prosciutto e formaggio, altrettanto home made. Fuori quadro: prodottini mollicci della Enervit e Virgin Radio Television on air.
Eccola, morite di invidia :-) :


1 commento:

  1. E mentre Girola macinava chilometri, la Bionda si godeva il letto e Virgin Radio. Chi è più furbo dei due? Sicuramente la Bionda. Chi è il più pigro? Ancora la Bionda. Quindi, la Bionda vince 2-0! :-)

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