I primi sentori li avevo avuti al 40esimo minuto di un'accesissima partita di calcio tra colleghi. Mitigati dall'agonismo, li avevo ignorati. I secondi sentori erano giunti dopo la cena di ieri sera alla Bettola di Piero, via Orti (buon indirizzo, ci si torna), mentre andavo a casa in bicicletta. Mitigati questa volta dal Barbera, erano stati ignorati anche quelli.
La notte è stata tormentata e il verdetto del mattino è arrivato ineluttabile.
Pensate che adesso arrivi la cacca, vero?
E invece no, peggio. Collo bloccato, mobilità ridotta al lumicino. Bestemmie di contorno.
Sono soggetto a quest'infortunio, lo so. Un paio di volte l'anno mi capita, puntuale come il pagamento dell'Iva per Persia.
Certo, quest'anno ha scelto con accortezza la settimana in cui presentarsi: quella precedente la Mezza Maratona di San Gaudenzio.
Scatta il piano d'emergenza: docce di Voltaren, sciarpa avvinghiata al collo con nodo inestricabile, allenamento di corsa rinviato.
E questo è l'unico aspetto positivo visto che oggi mi toccavano le odiatissime ripetute (che meriteranno prima o poi un post tutto per loro).
L'ultimo bollettino medico diramato dal mio cervello alle 14 (e quando parlo di lui, del mio cervello intendo, anche in questo caso penso sempre alla centrale operativa di "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso...") parla di sostanziali miglioramenti nel dolore e di una certa mobilità riconquistata.
Speriamo.
Chiudo con una nota di servizio: ho parlato con quelli della Maratona di Milano, che mi hanno confermato le durate variabili delle quattro frazioni della staffetta: 12-10-12-8.
Chi tra voi lettori deve intendere, intenda...è fattibile... :-)
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