martedì 18 gennaio 2011

IL MONITO VA RISPETTATO

E Nizza è tornato. Gustiamocelo.

So che stavate aspettando in trepidante attesa il post del più scassato runner/writer del trio ed eccomi qui.

Il vostro amico wrunter che si sta cimentando in un’avventura a lui totalmente sconosciuta.

Volevo subito ringraziare i due cofondatori di “piovonorunners” per la fantastica idea, che oltre ad essere una scusa per scrivere divertendosi, serve anche, nel mio caso, come sprone per portare avanti il raggiungimento di un obbiettivo che ha accennato Cristiano, ma che per scaramanzia non mi sento ancora pronto a dichiarare pubblicamente.

Ieri lunedì 17 avrei dovuto allenarmi, ubbidire a tutto quello che lei aveva deciso per me, ma il fausto numero diciassette ha colpito. Premetto che mi considero una persona evoluta per nulla legata alle credenze popolari, alle superstizioni e agli oroscopi, fatta eccezione per quella secondo cui chi non legge Nizza non gli si drizza, ma da ieri le mie certezze vacillano.

Ieri era lunedì 17, nemmeno venerdì, e quindi non ho letto in internet i soliti articoli che fanno il paio con quelli che escono per i regali-cenoni di natale o quelli più estivi che ci dicono come prendere la tintarella e fare la valigia, di conseguenza la mia giornata scorreva liscia e serena. Mi gustavo con una certa emozione la messa in rete del mio primo post, e galvanizzato dal vedere dei miei pensieri letti da amici e non, mi caricavo assaporando quando, rientrato in casa, mi sarei rimesso sul mio fido tapis-roulant per una nuova sessione di corsetta. Dico corsetta perché non ho ancora la presunzione di chiamarla corsa.

Mi stampo la scheda di lei da runners world e mi metto in pausa pranzo a leggere tutti i punti di cornice che per la foga di iniziare non avevo letto. Ci sono diversi consigli, alcuni per me ancora prematuri e altri invece basilari. Leggo in un riquadro in alto a destra che i giorni consigliati per allenarsi sarebbero martedì, giovedì e domenica, ma che in fin dei conti anche gli altri vanno bene. Ciò nonostante la puntualizzazione di quei tre giorni in particolare mi colpisce, perché indicarli se poi vanno bene tutti? Mi è sembrato come un consiglio molto diretto, ma visto che la maggiorparte dei consigli per i principianti come me, avevano un tono rassicurante, non ci ho dato più di tanto peso.

I minuti passano, e il momento si avvicina. Sono molto determinato a non trovare subito una scusa per saltare il secondo giorno e di conseguenza entrare in quel circolo vizioso del “ma si dai mi alleno domani” da cui poi è impossibile uscirne.

I minuti passano e driiiiiin, il cellulare, è la signora che fa le pulizie a casa mia. Rispondo e sento subito un tono preoccupato al telefono. Lei è ucraina e praticamente non parla italiano quindi è sempre un po’ complicato comunicare. Dopo i primi minuti in cui la non comunicabilità non aiuta a tranquillizzarmi, visto che le uniche parole che riesco a decifrare sono chiavi di casa, riesco ad arrivare alla soluzione dell’arcano. Si è chiusa fuori di casa con le chiavi nella serratura.

Essendo una signora estramente gentile inizia subito a scusarsi, ma la tranquillizzo sul fatto che non è successo nulla, che la porta, nonostante abbia le chiavi inserite nella porta, sicuramente saremo riusciti ad aprirla, ma che doveva darmi il tempo di tornare a casa. Esco quindi dieci minuti prima e mi dirigo alla macchina. Fuori non si vede nulla, c’è un nebbione pazzesco, non si vedono le persone che mi precedono, non si vedono i cartelli, non si vede il parco che è davanti all’uscita dal mio ufficio, e nemmeno si vedono le macchine parcheggiate, sopratutto non si vede la MIA macchina parcheggiata. Ma non che c’è un parcheggio vuoto dove l’avevo lasciata, c’è proprio un'altra macchina.

Ho spesso sentito dire da amici o conoscenti che corrono da tanto tempo, che la corsa crea dipendenza e oltre a far stare bene fisicamente fa star pene psicologicamente, mi pare sia tuttoa colpa dell’endorfina, e sarà per questo che nonostante non trovi la macchina, non mi sta assalendo l’incazzatura. Però io ho corso solo una volta quindi non posso già beneficiarne, ed in effetti la sento che sta montando piano piano.

Vi tralascio la seconda telefonata con la signora delle pulizie, in cui cercavo di capire se lei anche se chiusasi fuori, avrebbe potuto tornarsene a casa sua, e che alla domanda “ma le chiavi di casa sua sono a casa mia?” (mi sono reso conto dopo di aver chiesto troppo forse) ho ricevuto solo un lungo silenzio.

Dopo aver chiamato Federica, la mia fidanzata, per farmi recuperare il numero dei vigili e chiederle se poteva correre lei a casa ad aiutare la signora delle pulizie, scopro che era stata rimossa perché vicino a una fermata degli autobus. Non entro nei dettagli della sanzione perché scadrei pesantemente nel volgare.

Mentre in taxi andavo a riprendermi la macchina, riecheggiava nella mia mente il monito di runners world “i giorni migliori sono martedì, giovedì e domenica” e capii che se avevano indicato quei giorni un motivo c’era e che sarebbe stato meglio non disobbidire.

Ecco perché ho deciso, in totale autonomia e di mia spontanea volontà, che ieri non sarebbe stato un ottimo giorno al contrario di martedì e poi giovedì e poi domenica…

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