Cerco sempre di dedicare un post alle Missioni dei Podisti da Marte. Di solito scrivo dopo che c'è stata la missione. Prima metto solo qualche avviso qua e là nei post che la precedono e pubblico link nella mia pagina fb (da questa missione anche nella pagina twitter).
Questa volta no! Urge un post dedicato alla missione prima che la missione accada. Bisogna fare proselitismi. Proselitiamo!
La missione di questa volta è dedicata alla Fondazione Theodora. Theodora si occupa di formare i Dottori del Sorriso, professionisti della risata che assistono i bambini negli ospedali. E siccome questo è un blog di professionisti (dell'amore), mi sembra il minimo che si corra per loro alla prossima Missione marziana.
Di solito le Missioni si caratterizzano per la corsa leggera, l'allegro cazzeggio e qualche piccolo flash mob più o meno improvvisato. Questa volta il flash mob sarà l'evento principale. Quindi è essenziale essere in tanti. Ci saranno cinque gruppi (fucsia, giallo, rosso, grigio, azzurro) che si muoveranno lungo lo stesso percorso, a debita distanza, per le vie del centro di Milano, per poi riunirsi in Piazza Duomo e formare il numero 45502. 45502 è il numero al quale inviare un sms per sostenere la Fondazione Theodora. Doveva servire anche per votare al Grande Fratello ma Endemol non ha concesso i diritti.
Di lì in poi seguono altri simpatici tratti di corsa e flash mob. Ma non voglio rovinare la sorpresa.
L'appuntamento è domenica 15 dicembre 2012 alle ore 9.45 alla Galleria del Corso.
Le istruzioni si trovano qui: http://www.podistidamarte.it/?p=1029
Qui si trova il punto esatto in cui ci si incontra: http://maps.google.it/maps?q=galleria+del+corso+milano&hl=it&ll=45.465082,9.195728&spn=0.008533,0.021136&hnear=Galleria+del+Corso,+20122+Milano,+Lombardia&gl=it&sqi=2&t=h&z=16&vpsrc=6&iwloc=A
Io sarò lì dalle 8 a dare una mano e a godermi lo spettacolo della preparazione di una Missione.
Il dress code della missione è il rosso, come il naso dei clown. Verrà consegnata ai partecipanti una maglietta rossa da indossare, però sarebbe meglio avere già con sé l'abbigliamento adeguato.
Per questo mi sono attrezzato adeguatamente:
Spero che lo facciate anche voi.
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piovonorunners@gmail.com
venerdì 13 gennaio 2012
Di Rosso Vestiti
lunedì 9 gennaio 2012
"E viva i pomi!"
Sempre e viva, nevero.
Il 6 gennaio non è solo la festa della Befana. Da 38 anni è anche la festa della Ciaspolada in Val di Non. Circa 6.000 persone tra bambini e adulti affrontano con le ciaspole un percorso di 6 km e qualcosa in mezzo alla valle delle mele. Mele=pomi, per i trentini e gli accademici della Treccani. C'è chi corre per 6 km. Chi cammina per 6 km. Chi si fa trascinare sul bob per 6 km (tendenzialmente bambini piccoli). L'importante è che si abbia tutti le ciaspole, le racchette che si attaccano ai piedi per non affondare sulla neve.
Per chi non lo sapesse, il sottoscritto ha vissuto ben 5 anni in Trentino, a studiare le leggi d'Italia. Che studiate dall'estero si imparano meglio. Ebbene, in 5 anni non avevo mai corso la Ciaspolada. Non sapevo neanche che esistesse, a dirla tutta. In realtà non ero neanche stato in Val di Non.
Fino al 31 dicembre non sapevo se sarei riuscito effettivamente a iscrivermi e partecipare. Tutto dipendeva da quanti giorni sarei riuscito a restare in Trentino. Di sicuro il 31 dicembre ero a Trento, come scritto nel post di fine anno. Poi bisognava trovare il modo di arrivare all'Epifania. Mentre gli allenatori di calcio superstiti erano contenti di aver mangiato il panettone, io dovevo fare in modo di mangiare lo Zelten*.
*Dolce tipico trentino. Non c'entra nulla con l'Epifania, ma mi piaceva il parallelo. Che poi potevo anche inventarmi che era il dolce preferito dalle Befane di Dro, tanto chi legge che ne sa?
Il modo di mangiare lo zelten lo trovai grazie a Roberto. Roberto è un carissimo amico di Rovereto, che vive a Villa Lagarina e lavora a Trento. Roberto ha una compagna, Chiara, e una giovane figlia, Nina (la bimba più bella del mondo). Ma soprattutto ha una casa a Fai della Paganella, nota località sciistica.
Domenica 1 gennaio 2012.
"Ciao Roberto! Come stai? Da quanto tempo che non ci vediamo, eh?"
"Scusa non ho il tuo numero, chi sei?"
"Ma come chi sono?! Valerio, il tuo carissimo amico!"
"Valerio, Valerio, Valerio... quello con tanti capelli?"
"Esatto, però adesso li tengo in un cassetto. Senti, mi trovo a Trento per il capodanno. Tu hai ancora una casa a Fai della Paganella?"
"Sì, la casa costruita dalla mia famiglia in anni di lavoro e sacrifici. Perché?"
"Ma niente, così, chiedevo. Posso passare a prendere un caffé? Come sta la piccola Giovanna?"
"Nina, ma veramente stavamo per andare a letto."
"Perfetto! Apri sono sotto casa tua."
Mi sono quindi dapprima imbucato a casa di Roberto, Chiara e Nina a Villa Lagarina. Dappoi siamo andati a Fai della Paganella a correre, sciare e mangiare lo zelten della nonna di Nina. Quindi, io e Roberto abbiamo corso la Ciaspolada.
Una gara fantastica, un tifo stupendo, caldissimo, pieno di brio. Quello della maratona di New York. Dicono. In Val di Non sono un po' più chiusi. Forse il freddo, forse il raccolto delle mele non era andato come sperato. Forse che sono irrimediabilmente nonesi (chiedo scusa agli amici nonesi che leggono il blog. Adoro le Melinda).
Fatto sta che c'è voluto dell'impegno per suscitare il tifo. Più del solito quantomeno. Avevo con me la bandiera marziana, che scalderebbe anche i cuori dei bergamaschi. All'inizio l'ho integrata con un semplice "yuhuuuu", ma non è bastato. Poi ho aggiunto "forza col tifo, capre!!", ma non ha sortito l'effetto sperato. E' stato al 2° km che mi è venuta l'illuminazione. Come non pensarci prima?!
Un tripudio! Oddio, non esageriamo. Un bipudio!!
La gara è stata in effetti fantastica. Partenza a Romeno e arrivo a Fondo. Di solito assumo orzo pregermogliato tre ore prima della partenza, per essere sicuro di digerire tutto. Questa volta mi sono pappato due fette di panettone due ore prima. Arrivati alla partenza c'era un banchetto degli Alpini, ho fatto la sola cosa saggia che potevo fare: "un bicchiere di vin brulè, grazie". Con questo carico ragguardevole, e con la bandiera marziana, ho affrontato la gara. Nelle salite si sentiva più il panettone che il vin brulè. E si sentivano i 13 km corsi il giorno prima a Fai. All'arrivo a Fondo è stato tutto vin brulè. Saluto ad Alessandro, milano-trentino con casa a Fondo, incitamento alla folla, scatto con le ciaspole, retrorunning, caduta all'indietro (il retrorunning non è fatto per le ciaspole), e taglio del traguardo. Foto con la befana e via a bere altro vin brulè degli alpini (crea dipendenza).
E' stata dura lasciare la piccola Nina. Purtroppo il dovere mi chiamava a Milano. Tante corse mi aspettano, tanti allenamenti. La missione dei Podisti da Marte di domenica prossima.
E poi Nina ha solo un anno e tre mesi, e il modello Arcore non va più di moda nel 2012.
(nel video: un marziano al minuto 00:31)
Il 6 gennaio non è solo la festa della Befana. Da 38 anni è anche la festa della Ciaspolada in Val di Non. Circa 6.000 persone tra bambini e adulti affrontano con le ciaspole un percorso di 6 km e qualcosa in mezzo alla valle delle mele. Mele=pomi, per i trentini e gli accademici della Treccani. C'è chi corre per 6 km. Chi cammina per 6 km. Chi si fa trascinare sul bob per 6 km (tendenzialmente bambini piccoli). L'importante è che si abbia tutti le ciaspole, le racchette che si attaccano ai piedi per non affondare sulla neve.
Per chi non lo sapesse, il sottoscritto ha vissuto ben 5 anni in Trentino, a studiare le leggi d'Italia. Che studiate dall'estero si imparano meglio. Ebbene, in 5 anni non avevo mai corso la Ciaspolada. Non sapevo neanche che esistesse, a dirla tutta. In realtà non ero neanche stato in Val di Non.
Fino al 31 dicembre non sapevo se sarei riuscito effettivamente a iscrivermi e partecipare. Tutto dipendeva da quanti giorni sarei riuscito a restare in Trentino. Di sicuro il 31 dicembre ero a Trento, come scritto nel post di fine anno. Poi bisognava trovare il modo di arrivare all'Epifania. Mentre gli allenatori di calcio superstiti erano contenti di aver mangiato il panettone, io dovevo fare in modo di mangiare lo Zelten*.
*Dolce tipico trentino. Non c'entra nulla con l'Epifania, ma mi piaceva il parallelo. Che poi potevo anche inventarmi che era il dolce preferito dalle Befane di Dro, tanto chi legge che ne sa?
Il modo di mangiare lo zelten lo trovai grazie a Roberto. Roberto è un carissimo amico di Rovereto, che vive a Villa Lagarina e lavora a Trento. Roberto ha una compagna, Chiara, e una giovane figlia, Nina (la bimba più bella del mondo). Ma soprattutto ha una casa a Fai della Paganella, nota località sciistica.
Domenica 1 gennaio 2012.
"Ciao Roberto! Come stai? Da quanto tempo che non ci vediamo, eh?"
"Scusa non ho il tuo numero, chi sei?"
"Ma come chi sono?! Valerio, il tuo carissimo amico!"
"Valerio, Valerio, Valerio... quello con tanti capelli?"
"Esatto, però adesso li tengo in un cassetto. Senti, mi trovo a Trento per il capodanno. Tu hai ancora una casa a Fai della Paganella?"
"Sì, la casa costruita dalla mia famiglia in anni di lavoro e sacrifici. Perché?"
"Ma niente, così, chiedevo. Posso passare a prendere un caffé? Come sta la piccola Giovanna?"
"Nina, ma veramente stavamo per andare a letto."
"Perfetto! Apri sono sotto casa tua."
Mi sono quindi dapprima imbucato a casa di Roberto, Chiara e Nina a Villa Lagarina. Dappoi siamo andati a Fai della Paganella a correre, sciare e mangiare lo zelten della nonna di Nina. Quindi, io e Roberto abbiamo corso la Ciaspolada.
Una gara fantastica, un tifo stupendo, caldissimo, pieno di brio. Quello della maratona di New York. Dicono. In Val di Non sono un po' più chiusi. Forse il freddo, forse il raccolto delle mele non era andato come sperato. Forse che sono irrimediabilmente nonesi (chiedo scusa agli amici nonesi che leggono il blog. Adoro le Melinda).
Fatto sta che c'è voluto dell'impegno per suscitare il tifo. Più del solito quantomeno. Avevo con me la bandiera marziana, che scalderebbe anche i cuori dei bergamaschi. All'inizio l'ho integrata con un semplice "yuhuuuu", ma non è bastato. Poi ho aggiunto "forza col tifo, capre!!", ma non ha sortito l'effetto sperato. E' stato al 2° km che mi è venuta l'illuminazione. Come non pensarci prima?!
"E viva i pomi!!"
Un tripudio! Oddio, non esageriamo. Un bipudio!!
La gara è stata in effetti fantastica. Partenza a Romeno e arrivo a Fondo. Di solito assumo orzo pregermogliato tre ore prima della partenza, per essere sicuro di digerire tutto. Questa volta mi sono pappato due fette di panettone due ore prima. Arrivati alla partenza c'era un banchetto degli Alpini, ho fatto la sola cosa saggia che potevo fare: "un bicchiere di vin brulè, grazie". Con questo carico ragguardevole, e con la bandiera marziana, ho affrontato la gara. Nelle salite si sentiva più il panettone che il vin brulè. E si sentivano i 13 km corsi il giorno prima a Fai. All'arrivo a Fondo è stato tutto vin brulè. Saluto ad Alessandro, milano-trentino con casa a Fondo, incitamento alla folla, scatto con le ciaspole, retrorunning, caduta all'indietro (il retrorunning non è fatto per le ciaspole), e taglio del traguardo. Foto con la befana e via a bere altro vin brulè degli alpini (crea dipendenza).
(con Alessandro, mostriamo orgogliosi la Bandiera) |
(con Roberto, sorridenti, prima della partenza. Ancora non sa che gli ho finito il panettone) |
(nella foto: la Bandiera sventola anche in salita!) |
(nella foto: ultimi 50 metri) |
E poi Nina ha solo un anno e tre mesi, e il modello Arcore non va più di moda nel 2012.
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