Nella mia testa doveva nascere come un tweet. Poi è diventato troppo lungo e lo pubblico qua. Così ne approfitto per invitare a donare ORA, cliccando QUA, per la Fondazione de Marchi.
Caro barista che mi porti il cornetto dieci minuti dopo avere portato il cappuccio e dopo aver servito tutti gli altri amici tuoi che sono arrivati dopo di me; caro cliente che contratti sul prezzo alla expert e mi blocchi la fila - invano - per 20 minuti; caro supermercato che mi vendi a 8 € al chilo le sardine "fresche", solo perché sarebbero state pulite, e quando arrivo a casa scopro che le hanno pulite togliendo solo la testa che so bravi tutti a farlo e mi tocca deliscare le sardine all'una che c'ho una fame che mi mangerei lische di sardine crude; caro carabiniere che mi fai compilare i moduli perché la denuncia online non è possibile - ma come mi avete inviato un'email con la conferma?! - eh dipende, c'è quello che lo sa fare e quello che non lo sa fare, e mi fai compilare due moduli che sennò devi fare la fotocopia ed è un casino, e ce l'ha una penna? ah no? ahiahiahiahiahi, vabbé eccola qui.
Cari tutti, sappiate che se vi ho risposto con un sorriso è che stamattina mi sono svegliato alle 7 e ho corso 21 km a 4'28'' al km. E sono contento.
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sabato 3 marzo 2012
Caro barista
giovedì 1 marzo 2012
Breaking News!
Update 5/3/12
BREAKING NEWS!/2
La voce alla fine non è stata confermata. Hanno dato il posto di Valerio a un altro. Il 18 marzo Valerio non sarà a Roma ma a Vigevano come inizialmente programmato. Che poi Roma è pure acerba.
Neanche si fa in tempo a dare gli aggiornamenti sulla Maratona di Treviso e a comunicare della Cena per la De Marchi (19 marzo, ore 19.30, Panta Rei, Viale Pasubio 14, Milano, qui il gruppo Facebook) che subito arriva un'altra notizia.
Il 18 marzo 2012 i Piovono Runners tornano a Roma. Un anno fa Carletto e Cristiano corsero la Maratona di Roma ed entrarono a pieno titolo nell'Olimpo dei Maratoneti. Quest'anno Valerio percorrerà il solco da loro tracciato.
Voci non confermate dicono che seguirà uno degli atleti che prenderanno parte al documentario The Spirit of the Marathon II. Voci confermate dicono che domenica scorsa Valerio ha visto la prima edizione del documentario e ha pianto come un bebè. Speriamo che mantenga il controllo durante la gara.
E la Maratona di Milano da correre sotto le 3 ore? Quello resta sempre l'obbiettivo, cari lettori che piovono. Quello resta l'Obbiettivo.
Questo post sostiene la campagna: Di corsa per la De Marchi. Che te ne freghi qualcosa o no che io vada alla Maratona di Roma, puoi fare una donazione cliccando sul link qui sotto e sostenere una buona causa
BREAKING NEWS!/2
La voce alla fine non è stata confermata. Hanno dato il posto di Valerio a un altro. Il 18 marzo Valerio non sarà a Roma ma a Vigevano come inizialmente programmato. Che poi Roma è pure acerba.
Neanche si fa in tempo a dare gli aggiornamenti sulla Maratona di Treviso e a comunicare della Cena per la De Marchi (19 marzo, ore 19.30, Panta Rei, Viale Pasubio 14, Milano, qui il gruppo Facebook) che subito arriva un'altra notizia.
Il 18 marzo 2012 i Piovono Runners tornano a Roma. Un anno fa Carletto e Cristiano corsero la Maratona di Roma ed entrarono a pieno titolo nell'Olimpo dei Maratoneti. Quest'anno Valerio percorrerà il solco da loro tracciato.
Voci non confermate dicono che seguirà uno degli atleti che prenderanno parte al documentario The Spirit of the Marathon II. Voci confermate dicono che domenica scorsa Valerio ha visto la prima edizione del documentario e ha pianto come un bebè. Speriamo che mantenga il controllo durante la gara.
(nel video: il trailer di The Spirit of the Marathon)
E la Maratona di Milano da correre sotto le 3 ore? Quello resta sempre l'obbiettivo, cari lettori che piovono. Quello resta l'Obbiettivo.
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mercoledì 29 febbraio 2012
A cena per la De Marchi
Save the Date!!
Lunedì 19 marzo 2012, dalle 19.30 in poi, cena al Panta Rei, Via Pasubio 14, Milano.
Il tema della cena sarà Babbo Natale, amico di tutti i bambini, in perfetta sintonia con il clima equatoriale che stiamo vivendo aSingapore Milano.
La cena prevede due primi caldi, un secondo caldo, trenta tra antipasti, contorni e cazzatielle varie, dolci, vino, acqua, caffé, tovaglioli e centrini da tavola.
Ma tutto ruota, come detto, intorno alla figura paciosa e rassicurante di Babbo Natale.
Babbo Natale. Tutti noi nati prima del 2000 ricordiamo con affetto il simpatico panzone dalla barba lunga e bianca e dal vestito rosso abbondante. Ebbene, un grave pericolo incombe sui fanciulli del terzo millennio. L'icona del gioviale Babbo sta per essere soppiantata dall'anoressico scalatore di balconi. Un pupazzo di plastica che famiglie di onesti ma incauti lavoratori appendono ai davanzali. Tradizione? Ancora, per fortuna, no. Ed è nostro dovere civico lottare affinché non lo diventi mai.
Babbo Natale è godereccio e rubicondo. Ama i bambini. Non si sognerebbe di imitare un qualsiasi ladruncolo per entrare nelle loro case. Con slitta e renne approda su tetti, e scende da camini.
Il tentativo di distruggere l'icona classica di Babbo Natale non è il mero, ennesimo, strumento adoperato per invadere l'occidente di paccottiglia cinese. C'è qualcosa dietro, di ben più profondo e pericoloso. I poteri forti? L'ombra di D'Alema? Bildenberg? A queste e ad altre domande risponderà Roberto Torti, maratoneta, blogger, ma soprattutto autore dell'audace pamphlet Liberiamo Babbo Natale!
Chi vuole partecipare può iscriversi all'evento facebook e inviare un'email all'indirizzo race4charity@gmail.com
Per iscriversi c'è tempo fino al 15 marzo, per consentire a Marilena di Panta Rei di preparare abbastanza cibo per tutti.
Lottiamo!! Affinché immagini del genere diventino presto uno sbiadito, benché sempre doloroso, ricordo.
Questo post sostiene la campagna: Di corsa per la De Marchi. Che tu venga o no alla Cena, puoi fare una donazione cliccando sul link qui sotto e sostenere una buona causa
Lunedì 19 marzo 2012, dalle 19.30 in poi, cena al Panta Rei, Via Pasubio 14, Milano.
Il tema della cena sarà Babbo Natale, amico di tutti i bambini, in perfetta sintonia con il clima equatoriale che stiamo vivendo a
La cena prevede due primi caldi, un secondo caldo, trenta tra antipasti, contorni e cazzatielle varie, dolci, vino, acqua, caffé, tovaglioli e centrini da tavola.
Ma tutto ruota, come detto, intorno alla figura paciosa e rassicurante di Babbo Natale.
Babbo Natale. Tutti noi nati prima del 2000 ricordiamo con affetto il simpatico panzone dalla barba lunga e bianca e dal vestito rosso abbondante. Ebbene, un grave pericolo incombe sui fanciulli del terzo millennio. L'icona del gioviale Babbo sta per essere soppiantata dall'anoressico scalatore di balconi. Un pupazzo di plastica che famiglie di onesti ma incauti lavoratori appendono ai davanzali. Tradizione? Ancora, per fortuna, no. Ed è nostro dovere civico lottare affinché non lo diventi mai.
Babbo Natale è godereccio e rubicondo. Ama i bambini. Non si sognerebbe di imitare un qualsiasi ladruncolo per entrare nelle loro case. Con slitta e renne approda su tetti, e scende da camini.
Il tentativo di distruggere l'icona classica di Babbo Natale non è il mero, ennesimo, strumento adoperato per invadere l'occidente di paccottiglia cinese. C'è qualcosa dietro, di ben più profondo e pericoloso. I poteri forti? L'ombra di D'Alema? Bildenberg? A queste e ad altre domande risponderà Roberto Torti, maratoneta, blogger, ma soprattutto autore dell'audace pamphlet Liberiamo Babbo Natale!
Il costo della cena è di 20 euro, dei quali 15 andranno per pagare cibo, vino, locale e bicchieri. Tutto il denaro raccolto durante la serata sarà versato alla Fondazione De Marchi il giorno dopo, con un'unica donazione, attraverso la pagina di Rete del Dono."Credere a Babbo Nataleè esercitare l'immaginazione,è vivere a cavallo tra magia e realtà.E noi cosa facciamo?Appendiamo un orribilefantoccio al balcone."
Chi vuole partecipare può iscriversi all'evento facebook e inviare un'email all'indirizzo race4charity@gmail.com
Per iscriversi c'è tempo fino al 15 marzo, per consentire a Marilena di Panta Rei di preparare abbastanza cibo per tutti.
Lottiamo!! Affinché immagini del genere diventino presto uno sbiadito, benché sempre doloroso, ricordo.
La banalità del male
(Nella foto: babbonatale e alluminio anodizzato deturpano un borgo medievale) |
Questo post sostiene la campagna: Di corsa per la De Marchi. Che tu venga o no alla Cena, puoi fare una donazione cliccando sul link qui sotto e sostenere una buona causa
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Ci siamo (quasi)
Quest'anno è tutto diverso.
Non c'è l'emozione della prima volta, sostituita dalla consapevolezza che sarà una faticosissima figata.
Non ho contato tutti i km che ho corso nella fase preparatoria, c'è stato semplicemente il tentativo di correrne tanti e bene.
Non c'è l'astinenza totale dagli stravizi nella settimana precedente la gara , ma un più semplice, vago e disilluso orientamento a limitarsi.
Non c'è un nuovo paio di calze da 20 euro, c'è il vecchio paio di calze da 20 euro.
Non c'è Carlo e questa è la variabile che meno mi piace. Però c'è Vincenzo, che se non mi porta al traguardo lui, io non arrivo con quei ritmi che mi vuole far tenere.
Non ho consumato con gli occhi la mappa del percorso, guardandola e riguardandola mille volte, chiudendo gli occhi e immaginando ogni svolta, ogni rettilineo, ogni monumento di quella Roma che non vedevo l'ora di rivedere, correndoci dentro. Quest'anno so solo che si va da Vittorio Veneto a Treviso, che i km sono sempre 42, che i metri finali sono sempre 195, che ogni 5 km c'è un ristoro da non mancare e che il percorso pare sia veloce.
Non penso a inebriarmi del luogo in cui corro, quest'anno. Stavolta ci si concentra sul gesto tecnico e si lavora sui tempi.
Non c'è il sanpietrino a terra quest'anno. Spero.
Non ci saranno i giapponesi, forse qualche friulano.
Quest'anno è tutto uguale.
L'alba di una domenica.
La vestizione.
Gli integratori.
L'aria fredda che accende tutte le sinapsi, all'uscita di casa.
L'adrenalina.
Gente che si unge.
Corpi pressati nelle gabbie.
Lo sparo.
Un piede davanti all'altro.
La ricerca del ritmo.
La testa che si riempie e si svuota, come una clessidra.
Correre.
Bere.
Spugna.
Siamo già al 10°. Dai
Siamo già alla Mezza. Dai, dai.
Siamo ancora al 30°. Merda.
Anche il gps ha i crampi, rileva i km più lentamente, è evidente.
Quanto cazzo manca? Poco dai, siamo al 31°.
Gesù.
Pensa a qualcosa di bello.
Pensa a qualcosa.
Pensa.
35°km.
Dal 36° al 41° non pensare più, sono energie sprecate.
Al 41° si riaccende tutto, come se qualcuno alla fine avesse trovato il tuo generatore d'emergenza.
Il traguardo.
Ce l'hai fatta.
Ricordati di non piangere sulla spalla della signora che ti dà il telo termico.
Cerca la Bionda.
Goditela.
Pensa al post per Piovono Runners.
Non c'è l'emozione della prima volta, sostituita dalla consapevolezza che sarà una faticosissima figata.
Non ho contato tutti i km che ho corso nella fase preparatoria, c'è stato semplicemente il tentativo di correrne tanti e bene.
Non c'è l'astinenza totale dagli stravizi nella settimana precedente la gara , ma un più semplice, vago e disilluso orientamento a limitarsi.
Non c'è un nuovo paio di calze da 20 euro, c'è il vecchio paio di calze da 20 euro.
Non c'è Carlo e questa è la variabile che meno mi piace. Però c'è Vincenzo, che se non mi porta al traguardo lui, io non arrivo con quei ritmi che mi vuole far tenere.
Non ho consumato con gli occhi la mappa del percorso, guardandola e riguardandola mille volte, chiudendo gli occhi e immaginando ogni svolta, ogni rettilineo, ogni monumento di quella Roma che non vedevo l'ora di rivedere, correndoci dentro. Quest'anno so solo che si va da Vittorio Veneto a Treviso, che i km sono sempre 42, che i metri finali sono sempre 195, che ogni 5 km c'è un ristoro da non mancare e che il percorso pare sia veloce.
Non penso a inebriarmi del luogo in cui corro, quest'anno. Stavolta ci si concentra sul gesto tecnico e si lavora sui tempi.
Non c'è il sanpietrino a terra quest'anno. Spero.
Non ci saranno i giapponesi, forse qualche friulano.
Quest'anno è tutto uguale.
L'alba di una domenica.
La vestizione.
Gli integratori.
L'aria fredda che accende tutte le sinapsi, all'uscita di casa.
L'adrenalina.
Gente che si unge.
Corpi pressati nelle gabbie.
Lo sparo.
Un piede davanti all'altro.
La ricerca del ritmo.
La testa che si riempie e si svuota, come una clessidra.
Correre.
Bere.
Spugna.
Siamo già al 10°. Dai
Siamo già alla Mezza. Dai, dai.
Siamo ancora al 30°. Merda.
Anche il gps ha i crampi, rileva i km più lentamente, è evidente.
Quanto cazzo manca? Poco dai, siamo al 31°.
Gesù.
Pensa a qualcosa di bello.
Pensa a qualcosa.
Pensa.
35°km.
Dal 36° al 41° non pensare più, sono energie sprecate.
Al 41° si riaccende tutto, come se qualcuno alla fine avesse trovato il tuo generatore d'emergenza.
Il traguardo.
Ce l'hai fatta.
Ricordati di non piangere sulla spalla della signora che ti dà il telo termico.
Cerca la Bionda.
Goditela.
Pensa al post per Piovono Runners.
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