Ore 18.05 del 15 dicembre 2011, infilo l'atto di civile nella busta e sorrido. La tre giorni dell'esame scritto da avvocato è finita. Sono contento.
Tre giorni passati con grande serenità. Tracce molto difficili ma la preparazione per la maratona aiuta sempre. Adesso il risultato dipende da altri.
Le brutte copie
(Parere di civile)
(Parere di penale)
(Atto di civile)
Ed ecco il mare di Milazzo arriva, la mattina dopo. Aereo alle 7.15 da Malpensa. Alle 12 vedo la mia Città, l'inondazione non ha intaccato la sua bellezza.
Domani parto per Montalbano. I 20 gradi di Milazzo sono troppi, vado in montagna. Suino nero dei Nebrodi, ricotta, salsiccia.
Due giorni di corsa in montagna. E di riposo. E di suino nero dei Nebrodi alla brace.
In programma c'era il terzo post della trilogia spleen.
"Fuori di casa!" doveva essere il primo, "Un tranquillo sabato di corsa" il secondo e questo il terzo. Il tema latente: l'esame scritto d'avvocato e gli effetti deleteri sulla corsa.
(nella foto: gente in fila per far esaminare i codici commentati. Depression)
Il terzo post della trilogia. La terza occasione per piangersi addosso prima di quella tortura che è l'esame scritto. "Oh ma quanto sono giovane e sfortunato!" "Oh ma quanto è crudele il mondo!" "Oh ma da quando se n'è andato Mourinho l'Inter fa cagare!"
Tutti pensieri legittimi (soprattutto l'ultimo (anche se io la amo lo stesso)). Ma cui prosunt?
Quindi basta piangersi addosso. Anche perché, quantunque ci potrebbero essere motivazioni per farlo, ce ne sono tante di più per non farlo. Ad esempio? Beh, domenica mi son fatto 20 km in giro per la città con salita della Montagnola. Oggi altri 10 km in giro per Parco Sempione.
Ieri Cristiano ha pubblicato questo post carico di energia e positività.
Ieri sera sono andato al cinema a vedere Scialla!.
Ieri, dopo il cinema, sono andato a bere una birra con gli amici.
Ieri, dopo il cinema e la birra, ho letto il seguente passaggio in un libro che mi ha prestato un amico:
LA CORSA E L'EFFICIENZA SESSUALE
"Psicologi, sociologi e fisiologi hanno cercato di spiegare il perché abbiano tanto successo le prove podistiche sul tipo della Stramilano e perché oggi sia tanto comune vedere per le strade uomini e donne che, in tuta o in maglietta e pantaloncini, si stanno allenando. Si è detto che costoro corrono perché il benessere fisico che provano nel fare movimento è assai maggiore della fatica; si è detto che il correre con costanza e regolarità è il mezzo migliore per prevenire molte malattie, in primo luogo quelle al cuore e alla circolazione; si è detto che il correre aiuta a dimagrire, ad aumentare la memoria, a dormire meglio, a superare gli stress psichici. Ma non mi è mai capitato di leggere da nessuna parte di un altro beneficio che si può ottenere al podismo: il miglioramento dell'efficienza sessuale. Non vi so spiegare quale meccanismo intervenga, se non dicendo molto genericamente che può essere una conseguenza dell'aumentata efficienza fisica e del miglior equilibrio psichico. Eppure so che già molti pazienti o amici nell'enumerarmi i benefici che hanno avuto dal fatto di aver cominciato a dedicare alcune ore settimanali alla corsa, mi hanno anche parlato dell'aumentata efficienza sessuale: c'è stato chi mi ha assicurato che, da questo punto di vista, le sue prestazioni non sono mai state tanto buone." (Enrico Arcelli, La Gazzetta dello Sport 5/11/1977)
Che io l'ho sempre detto, ma nessuna mi credeva sulla parola.
Oggi si parla di partenze e di ripartenze.
Prima delle ripartenze.
Dopo mesi di titubanza, passati a titubare sgambettando per Milano nei ritagli di tempo, godendosi mollemente le ultime temperature tiepide con corsette che non superavano mai i 15 km, ho finalmente deciso di ricominciare a fare sul serio.
Ho stabilito una data, il 4 marzo.
Ho deciso il luogo, Treviso.
Ho versato l'obolo e mi sono iscritto.
Eccola, all'orizzonte: la seconda Maratona della mia vita. L'unico stimolo che poteva scuotermi dal torpore compiaciuto dell'impresa romana e del potermi fregiare di essere davvero una maratoneta, era iscrivermi finalmente alla seconda.
Resettare le soddisfazioni e cercarne di nuove. Ritrovare un motivo vero per sfidare freddo, pigrizia, pioggia e stanchezza e uscire regolarmente per mettere un piede davanti all'altro. Mettersi davanti l'osso di un piccolo obiettivo da inseguire.
Senza queste cose torno irrimediabilmente un podista della domenica, sporadico, trotterellante e troppo indulgente verso le distrazioni.
Invece ora eccomi qui, di nuovo serio e di nuovo inguainato nella mia tutina invernale da black sperm.
Ho una nuova tabella da seguire, questa volta seria. Per Roma mi sono allenato al ritmo di tre allenamenti a settimana, ora ne faccio quattro. A Roma l'obiettivo era arrivare in fondo e l'ambizione cronometrica è venuta solo con il tempo; ora invece ce l'ho ben chiara in testa (ma non la dirò, per ora...).
Ho iniziato da due settimane: 51 km corsi nella prima, 56 nella seconda. Ottimo, conoscendomi.
La terza settimana di allenamento sarà più complicata. Problemi.. logistici, diciamo. E qui abbandoniamo le ripartenze - le mettiamo in stand by - e passiamo a parlare di partenze.
Tra poche ore planerò su un atollo maldiviano del diametro di 500 metri.
E non ho intenzione di usarlo tipo pista d'atletica, temo la sindrome del criceto.
Ho altri progetti..
Di ripartenze, se ne riparlerà tra una settimana.