Per chi si è perso la prima parte. Questo è il link con il chilometrico racconto dell'ultima Missione dei Marziani. [prima parte]
Qui un'immagine che riassume egregiamente l'evento:
(i Marziani sono matti come cavalli) |
(nella foto: si badi, il sorriso prima della partenza è per la compagnia, non per lo stato d'animo. Si badi) |
Tre allenamenti in due settimane, 40 km corsi, troppi pochi nelle gambe. Nessun allenamento sulle ripetute, dove trovo la spinta per finire la gara sull'ultimo tratto?
E' con questo spirito che mi presento a Verona sabato 18 febbraio 2012. Uno spirito, certo, rinfrancato dalla Missione marziana della mattinata. Ma anche uno spirito consapevole che il personale sulla mezza maratona non sarà realizzato.
Un anno prima, stesso giorno, scendevo dal treno con ben altre prospettive. Volevo scendere sotto 1 ora 27 minuti e 01 secondi. E c'ero riuscito. Anche troppo, 1 ora 23 minuti e 27 secondi.
Un anno prima ero meno allenato nel complesso, ma più in forma. Non avevo perso due settimane a innervosirmi inutilmente dietro a un corpo ingolfato. In più avevo la spinta di donazioni costanti per l'EEIBA sulla pagina di Justgiving. Quest'anno la pagina di Retedeldono sarebbe stata creata dopo la gara, la sera stessa.
Il giorno prima rinuncio a correre la Missione marziana per non affaticare le gambe. Il pomeriggio scendo dal treno che sono le 5. Cammino verso Piazza Bra, dove dovrei ritirare il pettorale. Arrivo a Piazza Bra, dove nei due anni precedenti avevo ritirato il pettorale.
Il pettorale non è lì. C'è l'arrivo della gara, transennato. Ma niente che faccia pensare che l'expo della Mezza di Verona sia in Piazza Bra. Santa Cristina, come vorrei aver guardato il sito internet della gara prima di partire! E adesso come faccio?
Per fortuna che esistono gli smart-phone con la connessione a internet!, penso. Purtroppo non ne ho uno. Il mio cellulare è però abbastanza smart da consentirmi di chiamare la donna-più-buona-del-mondo.
Pronto
Sì?
Sei davanti al computer?
No
Puoi andare collegarti a internet e controllare dove si trova quel c@#?o di expo dove posso ritirare quel fo*#?to pettorale? (ero molto nervoso, prima di partire avevo scoperto che Belen portava le mutande)
Tanta pazienza da parte della donna-più-buona-e-paziente-del-mondo dopo ed ecco trovato il posto dove si ritira il pettorale: il Palasport, dall'altra parte della città.
Torno rassegnato alla stazione dei treni. Lì vedo passarmi davanti l'autobus 13 che, a detta di google, mi avrebbe portato al Palasport. Lo rincorro. Lo perdo. Prendo il taxi.
5 minuti e 7 euri dopo eccomi al Palasport.
Qualcuno si chiederà: "perché un incipit così lungo e noioso? Non bastava parlare subito alla corsa?"
Valerio: "ebbene, Qualcuno, no non bastava. La mia intenzione era di far provare ai lettori la frustrazione di chi ha rinunciato a correre la Missione per non affaticare le gambe la mattina ma ha camminato per 3 km la sera. Di chi ha preso uno scomodo regionale Milano-Verona per risparmiare e ha speso per il taxi quello che ha risparmiato non prendendo il comodo treno rapido. Grazie per la domanda, Qualcuno, mi consente di chiarire il perché di questo incipit così lungo e noioso."
Qualcuno: "aaah"
Il giorno della gara
La Mezza di Verona è una gara molto bella. Tosta ma con bei percorsi. Una discreta quantità di pubblico a fare il tifo lungo le strade. Tante persone alla partenza. E' una gara ben organizzata con pacemaker per tutte le distanze. I pacemaker sono quei tizi dell'organizzazione che corrono con un palloncino con scritto quanto ci impiegano a finire la gara. A Verona ci sono anche i pacemaker per chi vuole finire in 1 ora e 20. Fischia che pacemaker!, penso.
Arrivo tranquillo un'ora e mezza prima alla partenza. Incontro i compagni podisti del Gazzetta Runners Club. Incontro Ruggiero, quasi un habitué di questo blog.
(nella foto: oscure presenze sul Gazzetta Runners Club) |
Andrea, come stai?
Ciao Valerio, veramente in questo momento starei urinando
Sì lo vedo, aspetta che mi unisco
...
Allora? Carico per la partenza?
Sul serio, non riusciamo a parlarne fuori dal bagno, ci stanno osservando tutti?
Ok
[poco dopo]
Allora? Carico per la partenza?
Sì, dai, abbastanza. Tu?
(rattristandomi) mah, sai, le solite cose, la morte e la vita non cambiano mai. Ero qui per correre il personale, ma poi un sacco di disgrazie, adesso ti racconto...
Guarda, tutto interessantissimo ma devo andare.... ma scusa, di che colore hai il pettorale?
Rosso, perché?
I rossi son quelli che partono in ultima fila. Ci sono 5 batterie, la prima è la gialla. La rossa è l'ultima.
Cooooooooooooooosaaaa?!!?!?!? E' stato bellissimo incontrarti. Ciao eh ciao.
Corro, scappo alla partenza. Cinque batterie la rossa è l'ultima. La gialla è la prima. Provo a infilarmi nella gialla, ma non mi lasciano passare.
Ma l'anno scorso ho fatto qui 1 ora 23 minuti e qualcosa, perché non mi fate entrare?
Mi dispiace, regolamento. Può farsi mettere un timbro sul pettorale dall'organizzazione.
Mancano 20 minuti alla partenza. Dove ciufolo trovo l'organizzazione?!? Chi è l'organizzazione ?!?!? Mi scapicollo al palazzetto dello sport, circa 700m dalla partenza. Trovo una ragazza dove distribuiscono i pettorali. Le spiego a 300 parole/secondo che non-posso-partire-in-fondo-c'ho-il-personale-da-fare-avevo-dichiarato-un-tempo-bassissimo-corso-a-verona-peraltro-proprio-qui-l'anno-scorso-in-questa-bellissima-gara-in-questa-bellissima-città-amo-giulietta-sul-serio-è-la-mia-macchina-preferita-...
La ragazza mi interrompe e dirotta su uno che c'ha lo sguardo da faccio-parte-dell'organizzazione. Sto per ripartire con il fiume di parole (tra noi). Mi interrompe a "non-posso-partire", traccia un cerchio sul mio pettorale con l'uniposca arancione e imprime sopra il timbro dell'organizzazione.
Sarà bastevole? Penso. Torno all'ingresso della gabbia gialla (e siamo già al 3° km di riscaldamento). Vedono il timbro arancione, borbottano "arancione, qui non c'è l'arancione". Ma si distraggono e sono già dentro.
Sono dentro! Sono giallo! Mi sposto sul lato opposto all'ingresso, dove c'è meno gente accalcata. Pettorali rossi, blu, verdi. Come mai? Mi volto e vedo due tizi con i pettorali blu scavalcare le transenne. Pettorali blu, penultimo blocco. Santa Cristina, che sfiga!, penso.
Il tempo di considerare quanto è crudele la vita e POUM!! lo sparo della partenza.
Imposto il cronometro, punto i palloncini dei pacemaker da 1 ora e 20 e mi accodo. 1 ora e 20. Non riuscirò mai a finire in 1 ora e 20 minuti. Ne sono perfettamente consapevole. Adotto la tattica kamikaze che adottai in altre occasioni: seguo le lepri nella prima fase, mi lascio trascinare il più lontano possibile e poi assesto la marcia su un ritmo a me congeniale per gli ultimi chilometri. Esattamente il contrario di ciò che dovrebbe fare il buon podista (don't try this at home!).
Il primo chilometro passa in 3'40''. Fischia se vanno veloce!, penso. Il secondo chilometro scendono a 3'45''. Socc'!, penso. Così proseguono fino al 5° km. Poi decido di puntarli da un po' più lontano. Sempre più lontano finché scompaiono all'orizzonte.
Sono solo.
Sono solo in mezzo a sconosciuti. Ho il fiatone, tengo un ritmo tra i 3'50'' e i 3'55'' al km. Vedo capannelli di persone ai lati. In altre occasioni avrei urlato per incitarli. Non ho il fiato e sono solo al 9° km. Alzo il pugno quando tifano al nostro passaggio.
Sono solo.
Lo sforzo è più duro di quanto pensassi. Mi aggrappo a ogni pensiero positivo. L'organizzazione è stata davvero crudele questa volta. Tante curve, tanti ponti, tanti saliscendi. Le gambe bruciano per lo sforzo, è dal 1° km che sudo. Ogni rifornimento è un'occasione per svuotarmi addosso mezza bottiglietta d'acqua. L'altra mezza provo a berla ma non riesco a deglutire.
All'11° km ingollo il gel energetico che avevo portato dietro. Un po' di energia, grazie! Dall'11° al 18° km riesco a stare tra i 3'55 e i 4' al km.
Il 18° km è un'epifania. In altre gare questo era il momento in cui acceleravo. Qui ho a malapena la forza per non decelerare. Improvvisamente, però, comincio a stare bene. Per tutto il tempo avevo l'occhio fisso sul cronometro. Quando sei allenato puoi fregartene, il tempo buono arriva da sé. E' quando non sei allenato che devi tenerti sotto controllo. L'allenamento nella corsa, come in tutti gli sport, serve a controllare il fisico nei momenti di difficoltà, di tensione. Il 18° km. Mancano 3 km. Certo, devo stare attento a non mollare. Però sticazzi! (scusate il francesismo), son quasi arrivato. Manca poco. Godiamocela un poco sta spacchio di gara!!
chi è quel pettorale rosso in mezzo ai gialli? |
hop |
ma... ha un cerchio arancione in alto a destra!?! |
hop |
hop |
HOP! |
19° km in 4'01''. Chissene, stiamo quasi arrivando. No one can stop us now.
20° km. Verso la fine, si vede l'arena. Davanti a me c'è un podista del G.P. Casalpusterlengo. Casalpusterlengo, universalmente nota per la nebbia, il teatro, ma soprattutto l'uscita dell'A4.
E' davanti a me ancora per poco. Poco prima di entrare nell'Arena lo supero.
(nella foto: gladiatori nell'Arena) |
Chissene, sto sotto il personale. Diamo un'occhiata all'orologio...
(nella foto: il Filippo dei podisti guarda la macchina che guarda me che guardo l'orologio) |
VALEEEE!!!!
ZIA CARMELAAAA!!!
Devio per salutarla, scatto, mi giro, retrocorro, mi rigiro, finito!
1 ora 22 minuti e 10 secondi
Nuovo personale sulla mezza maratona.
Strappato coi denti. Ventuno chilometri corsi di testa e di cuore. Finiti. Esausto ricevo la copertina termica per evitare l'assideramento. Mi lancio sulla ragazza che la porge per abbracciarla. Esaurito lo slancio affettivo mi dirigo senza medio termine verso a) la borsa con i vestiti, e subito dopo b) il cibo.
"Scusi avete vin brulè?" Chiedo sicuro di ricevere risposta negativa. E' una mezza maratona con 4.000 iscritti questa, mica una tapasciata!, penso.
"E' in fondo al banc.."
Non sento la fine della frase. Ci sono già abbastanza elementi e ho un appuntamento con il fondo del bancone.
A servirmi è un simpatico polacco rubicondo. Prima versa del vin brulè al barbùn in fila, in barba ai precetti del sindaco Tosi. Inganno l'attesa ingurgitando panettone. Poi mi riempie il bicchiere da 500cl di vin brulè.
Basta? chiede sornione.
Non basterà. Un panettone e un altro boccalone di vin brulè dopo, incontro gli altri podisti GRC. Subito dopo anche Zia Carmela e Zio Moreno, contenti quanto me.
E' il momento di festeggiare. E' il momento di rilassare le membra. E' il momento di pranzare.
(nella foto: 1 ora 22 minuti e 10 secondi) |
[FINE DELLA PUNTATA]
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