A Singapore gioco anche a calcio. Sempre meno, da quando ho iniziato a lavorare. Durante la settimana, quando posso, prendo parte a un torneo di calcio a 5 con la squadra "Italians in Singapore". Un torneo serissimo, con classifiche marcatori e tabellini di ogni partita. Ogni squadra invia un report con un giudizio personale sulla partita.
Il report di una squadra che battemmo 4-2 cominciava con “bene, da dove cominciamo...? 8 settembre 1943”. Erano inglesi. Avevano giocato una partita scorrettissima, commettendo ogni fallo possibile, solo metà dei quali fischiati, e rompendo un dito al nostro migliore giocatore. Erano molto più grossi di noi, le avevano prese e non sapevano darsene una ragione. Reagirono con la stizza di chi sa di avere torto. Derisero il nostro paese per farci inalberare (ovviamente nel report c’erano anche riferimenti a Berlusconi).
Ci riuscirono, ci inalberammo, ma la cosa finì lì, perché alla fine siamo signori (io avrei voluto spaccare loro la faccia, i signori erano altri nella squadra).
Bene. Premesso che quei tizi sono dei cafoni, per usare parole leggere. Perché il governo del nostro paese, qualunque esso sia, riesce sempre a trovare un motivo per farci vergognare in contesti internazionali?
Avevamo i tecnici, porca paletta, persone che avrebbero dovuto rappresentare l'Italia migliore. E hanno fatto la porcheria che hanno fatto. Qui la porcheria che hanno fatto, se non fosse chiara a tutti:
http://www.repubblica.it/esteri/2013/03/22/news/l_onore_perduto_della_democrazia-55094155/
http://www.lastampa.it/2013/03/20/cultura/opinioni/editoriali/italia-e-india-non-saranno-mai-nemici-QtRG3qK1UgHqBBdk8WJBBO/pagina.html
http://www.linkiesta.it/terzi-maro-il-peggiore-di-sempre
I danni collaterali di questi sciagurati alla guida di Esteri e Difesa sono enormi. Non oso immaginare il prossimo report del torneo.
E allora che fare?
Appellarsi all'Italia migliore. Trovare altri modelli. Il nostro destino è segnato dai pregiudizi creati (e ostinatamente sostenuti) da chi ci governa. Ma niente paura. Mennea e Baldini due uomini straordinariamente normali, ce l’hanno fatta. Con determinazione e lavoro. A loro dobbiamo ispirarci.
E nel mio piccolo, alla prossima partita del torneo contro quella squadra, quando supererò in corsa il colosso inglese per insaccarla nella sua porta, penserò a Mennea che supera l’inglese a Mosca e vince l’oro olimpico. E in onore alla Freccia del Sud, dopo aver segnato, mi volterò, guarderò l’inglese negli occhi e gli dirò, con accento di Barletta: pigghia chist’ figghiebucchin’.