No, non è l'ultimo film di John Landis.
E no, non è un deja vu. L'
altra volta il marziano era a Cambridge. E il titolo serviva per annunciare l'ultima missione dei
Podisti da Marte.
La missione è andata alla grande: 3808 euro raccolti per Pangea Onlus. Una enorme "P" per ricordare Paolo.
Purtroppo nessuno dei Piovono Runners ha potuto esserci. Maledetto lavoro!!
Ci rifaremo a giugno, alla prossima missione.
Scrivevo, l'altra volta a Cambrdige, questa volta a Oxford. Sabato. E anche domenica.
Sono partito la sera alle 21 da Londra. Importanti incombenze mi avevano intrattenuto a Londra fino a quella tarda ora. In più dovevo preparare un goodbye lunch per la mia coinquilina.
All'uopo (il goodbye lunch) mi sono svegliato la mattina presto, alle 10. Colazione, spesa e alle 14 ho cominciato a cucinare.
Pappardelle con besciamella e funghi.
Pasta all'uovo stesa in casa. Besciamella preparata da me. Funghi scrausi del mercato.
Alle 16.30 abbiamo cominciato a mangiare. L'attesa è stata lunga. Ma ne valeva la pena.
Finita la mia modica porzione mi sono incamminato per Oxford. Dopo un po' che camminavo ho preso autobus e treno. Non contemporaneamente.
Perché a Oxford, vi chiederete? E perché passarci la notte?
A Oxford, perché da circa due mesi volevo andare a trovare Matteo, un amico trentino che lavora all'omonima università.
C'ho passato la notte per colpa di una malattia. Si chiama podismo. La sintomatologia è molto varia. Nel mio caso si manifesta con il desiderio di esplorare i luoghi correndo.
No, non è un deja vu. L'avevo scritto anche l'
altra volta.
Scarpe, pantaloncini e
maglietta da marziano erano nello zaino. Per celebrare il successo della missione.
A Oxford sabato pioveva. Tanto. Con Matteo siamo andati a un ristorante indiano dove ho potuto mettere alla prova il patrimonio genetico trasmesso da Nonna Pina. "
Mi porti dell'agnello, il più piccante che avete".
Un'ustione di quarto grado alla bocca, una birra e tanta acqua dopo, io e Matteo ci trovavamo a casa sua. A parlare di Trento, di politica, dell'Inghilterra, e delle portatrici inglesi di ghiandole mammarie (volgarmente detta f..a).
Sveglia all'alba delle 9. La prima colazione non è stata all'inglese, ma il
lamb jalfrezi occupava ancora buona parte dello stomaco.
La pioggia aveva lasciato il posto alle
white clouds.
Giro turistico di Oxford, con una guida d'eccezione. Tutti possono visitare i college più importanti.
In pochi lo possono fare gratis. Matteo può. E anche chi è con lui.
Ne ho approfittato per guardare il monumento più importante dell'università. Non a caso, quello con l'ingresso più caro di tutti.
La Great Hall del Christ Church College. Dove hanno girato
Harry Potter. Più di 900 anni di storia, e ciò che attrae orde di giapponesi, americani e il sottoscritto è il mago con gli occhiali.
Il resto della giornata è stato altrettanto memorabile.
Punting, birra, giro della città, Manchester-Chelsea al pub (con birra), messa nella cappella di Oxford, treno, casa.
La corsa? Niente. Tanto camminare, ma niente corsa. Sostituita con attività fisica di ben più alto spessore: il punting.
Il punting consiste nello spingere una imbarcazione lunga e piatta lungo i canali di Oxford o Cambridge, usando un lungo palo metallico.
Solitamente si usa questa barca per vedere i college e la campagna intorno a Oxford. Nel nostro caso è servita a bagnarci con la palta dei canali e a farci umiliare dai turisti americani.
Certo, 20 km di corsa non sono paragonabili a 200 metri (scarsi) di punting. Ma le foto mostrano comunque due atleti di grandissimo livello.
L'atleta nella foto è molto orgoglioso.
Ha appena vinto la gara a chi c'ha l'asta più lunga.
L'atleta mentre affonda l'asta nella mota.
Che pathos!!
Oxford val bene una corsa. E per allenarsi ci si può sempre svegliare alle 5.30 di lunedì. O sbaglio?