Ieri ho compiuto gli anni e oggi mi regalo uno spazio su Piovono Runners per andare fuori tema. Per fare il vecchio malinconico. Per confessare che prima di amare la corsa, ho amato (e amo ancora) quel banalissimo, commercialissimo, dopatissimo, vendutissimo sport chiamato calcio.
E' una di quelle cose che è vizio e passione insieme, di cui ci si pente e ci si bea, ma a cui comunque ci si abbandona, rassegnati e felici (più rassegnati che felici, se sei tifoso del Toro)
Oggi se n'è andato Alfredo Provenzali.
Il calcio che mi ha dato l'imprinting aveva la voce sua, di Ciotti e di Ameri, la faccia di Paolo Valenti e il colore delle figurine Panini.
Ci sono state centinaia di pomeriggi passati sul pavimento ad ascoltare quel rimbalzo di voci, quelle cantilene inconfondibili e ritmate, quegli interventi improvvisi preceduti da un boato.
"Intervengo da Torino"
E quei due secondi che seguivano, i più lunghi.
L'abbiamo beccato o l'abbiamo fatto, sto gol?
Senza retorica, oggi se dovessi scegliere tra guardarmi tutta una partita del Toro in HD o incollarmi a una radio, aspettando un aggiornamento di 30'' ogni 5', opterei ovviamente per il televisore.
Ma è un matrimonio di convenienza, qualcosa di seducente a cui ho venduto l'anima.
L'amore è un'altra cosa. L'amore è appeso alle frequenze 90 punto qualcosa di Tutto il Calcio Minuto per Minuto e rimarrà lì per sempre. Nonostante, a pensarci ora, fosse un atto tra il masochistico e l'eremitico.
L'amore è in quei due secondi lì, quando chiudevo gli occhi e aspettavo.
Ha segnato Casagrande, su cross di Martin Vazquez.
Grazie per avermelo detto, Sandro, Enrico e Alfredo.
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