Quella doppietta che farà Rolando Bianchi domani contro il Siena? Magari.
Una di quelle doppiette di cui ci si vanta con gli amici la mattina dopo? Impossibile, la Bionda mi ha mollato qui ed è volata a Catania per il weekend.
Ne rimane solo una. Questo weekend vorrei fare doppietta di corsa.
Mi può aiutare in vista della Mezza di Asti, a cui mi sono ufficialmente iscritto.
Può servire anche a sfogare il testosterone in maniera alternativa. E se non è sufficiente, alla fine ci si fa una doccia gelida.
Se ancora non basta, si guarda la messa di Papa Ratzinger da Piazza San Pietro o una puntata della Signora in Giallo
Bisognerebbe sempre avere una messa o Jessica Fletcher registrate sul My Sky, nell'evenienza.
Diciamo comunque che questa settimana sono tornato regolare. Non nel senso di Alessia Marcuzzi.
In quello podistico.
Sarà stato l'arrivo di Valerio sul blog ad avermi stimolato (sempre non nel senso actiregularis, ma agonistico). Martedì in compagnia della Marti ho fatto una cosa che non mi ricordo se si chiami fartlek, tempo run o che cosa, ma che in pratica è una serie di ripetute fatte così: 1200 metri, poi 1000, poi 800, 600, 400, 200, intervallati da un riposo di duecento metri tra una ripetuta e l'altra.
Stamattina, dopo la prima notte debiondizzata, mi sono alzato un'ora e mezza prima del solito (è l'ormone inquieto, ve l'ho detto..) e alle 7 sono uscito a correre, portando a casa i miei 8 km come da programma.
Sono partito dal mio nuovo parco d'ordinanza, i Giardini di Via Palestro, ma non sono riuscito a limitarmi lì dentro.
Lo scrissi qualche tempo fa, ritengo di essere nato come vero runner quando ho osato uscire dal liquido amniotico protettivo di un parco per affrontare di corsa la città.
Da allora non ho più smesso e non riesco più a confinarmi dentro a un recinto. I parchi sono bellissimi, ma sono un po' lo zoo dei runner o le riserve degli indiani. Uno spazio delimitato, autorizzato, fintamente libero. E' la città che va invasa, è lì che si lotta "fianco a sportello" con le stupide scatole a quattroruote che dominano lo spazio urbano. I parchi vanno bene da attraversare, per rigenerarsi, ma non ci devono ingabbiare.
Quindi oggi, dopo un giro ai Giardini ho imboccato via Moscova, l'ho fatta tutta e sono arrivato all'Arena. Giro del Sempione e del Castello e ritorno tagliando per Brera.
Colazione al bancone di Pandenus, con brioche e succo di frutta.
Doccia.
Ufficio.
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