Sono stato a Piacenza. Domenica 4 marzo 2012 d.C.. Gli intrepidi piacentini hanno organizzato una mezza maratona (21,097 km), una trenta chilometri (30 km) e una maratona (42,195 km). Tutto lo stesso giorno. Ho escluso la maratona, non sono ancora pronto. Ho visto il percorso della trenta chilometri e ho optato per la mezza maratona.
A Piacenza ho incontrato tante persone. La sveglia alle 5.30 non mi ha consentito di essere vispo e allegro alla partenza e mi scuso da questo blog con loro. C'erano i marziani Walter (sostenitore della buona causa), Francesco (sostenitore della buona causa), Hanna, Elena (che mi ha salvato dal raffreddore con una busta da indossare prima della gara), Igor, Brisc, Georgiana, Bigno, La Giessica, Francesca, Laura (chiedo scusa se me ne sono dimenticato qualcuno). C'era Manlio, sorridente e in splendida forma. C'era Roberto Torti, che incontrerete alla cena del 19 marzo 2012 d.C.. Roberto non è ancora ai livelli pre infortunio (spina calcaneare, al solo nome rabbrividisco), ma è comunque in buona forma. All'arrivo, nel suo sguardo c'era la soddisfazione di chi ha creduto di non poter più correre e si è ricreduto. Lo sguardo di chi non ha ancora visto Inter-Catania. C'era Oliviero, che ha rinunciato a rincorrere Cristiano a Treviso per una serie di acciacchi. E ha corso una mezza maratona.
Non c'era Stef, piacentino acquisito dopo aver vissuto a Londra per troppo tempo. E' rimasto bloccato dalla burocrazia solo italiana del certificato medico agonistico.
Piacenza è anche la città natale di Lucia, una intrepida podista che conoscerete presto.
(nella foto: the Beast and the Beauty) |
La mia intenzione non era certo di migliorare il personale sulla mezza maratona. Sono troppo legato a Verona, è lì che deve restare il personale. E' a Verona che Zia Carmela urla a squarciagola "VALEEEE!!!" all'arrivo.
Come essere sicuro di non correre a Piacenza il personale?
Ho adottato un metodo shshscientifico. Ho corso 21 km il giorno prima, per affaticare le gambe. E ho sperimentato le ripetute sui 21 km, ispirato dal post algebrico comparso su Piovono Runners qualche giorno fa.
Non avendo capito manco per un ciufolo la formula di Cristiano, mi sono dedicato a operazioni più semplici: 5+4+3+2+1. Addizioni. Certo, il numero totale supera le dita di entrambe le mani. E se si includono i recuperi perfino le dita dei piedi. Però almeno non devo prendere la calcolatrice o il foglio excel.
In breve: riscaldamento + allunghi di lunghezza decrescente cercando di stare tra 3'50'' e 3'55'' al km di media + recuperi di 1km cercando di stare tra 4'05'' e 4'15''. Quindi: 1 km a 4'05'', 5 km a 3'50'', 1 km a 4'07'', 4 km a 3'50'', 1 km a 4'07'', 3 km a 3'55'', e così via...
Pesantissimo ma molto soddisfacente. Aver preso la gara come allenamento mi ha consentito di poter fare il buffone con il pubblico. Urli, inchini, baci. E Piacenza rispondeva alla grande, un pubblico così caloroso è una gioia per il cuore e le gambe. Ultimi 100 metri sventolando la bandiera marziana, zompando e con retrorunning finale.
(nella foto: ognuno arriva a modo suo) |
Alla fine sono riuscito a non battere il personale.
[Qui la classifica completa] |
(nella foto: cannelloni... cannelloni... cannelloni...) |
Questo post sostiene la campagna: Di corsa per la De Marchi. Se anche a te piacciono i cannelloni con la besciamella, clicca sul link qui sotto e sostieni una buona causa
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